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martedì 26 gennaio 2010

Tusk: creatore di un movimento della gioventù drasticamente antiborghese, di Bertrand Eeckhout

Tra i movimenti della gioventù ce n'è uno che è particolarmente noto per il suo radicalismo antiborghese: la DJ.1.11. o la Deutsche Jungenschaft 1.11. (1 novembre, data della sua fondazione). Il radicalismo di questo movimento è dovuto essenzialmente alla personalità del suo capo e fondatore: Eberhard Koebel, detto "Tusk". Nato nel 1907 a Stoccarda, figlio di un alto funzionario, Eberhard aderirà molto giovane ai Wandervögel, più tardi passerà ai Freischar dei quali diverrà "Gaufuhrer" a Wurtember nel 1928. Questo piccolo uomo, nervoso ed energico non fu in alcun modo un teorico. Fu sopratutto un artista che rivoluzionò lo "stile" dei movimenti della gioventù dando un aspetto moderno alle sue riviste, conferendogli una grafica audace, moderna e pulita.
La sua notorietà nel movimento e in tutta la Germania si deve sopratutto alle sue innovazioni. E queste non sono state solo di ordine grafico. Infaticabile viaggiatore, Koebel aveva visitato e vissuto con i lapponi, attraversato il nord della Russia europea, sbarcato in Novaja Zemlja. Dai suoi viaggi inediti e originali riporta indietro, oltre al suo soprannome "Tusk" ("Il tedesco" in scandinavo, la Kohte (tenda lappone), la balalaika e il banjo. Questa tenda nera e questi strumenti musicali saranno adottati con entusiasmo dai giovani. "Vivendo con intensità" Koebel percorre il suo paese in moto (un altro tratto di modernismo) per reclutare nuovi membri. Gli antiborghesi di Tusk si scinderanno dalla Freischar l'1 novembre 1929 riunendosi sotto la bandiera della DJ.1.11. Tusk imprimerà al suo movimento uno stile originale e un'etica nuova. Il suo stile e la sua etica si imporranno nel campo che organizzerà nel 1931 (Sühlager).
Uno stile nasce: freddo e ieratico nei suoi aspetti esteriori, incandescente e folle nella sua dimensione interiore. Tusk elimina il romanticismo trasognante dei vecchi Wandervögel che idealizzava eccessivamente il Medioevo con il rischio di degenerare in inezie, nel kitsch alla Hollywood. Koebel è in questo contemporaneo dei futuristi italiani e di Ernst Jünger profeta che annunciava l'avvento dell'era dell'"acciaio". Parallelamente a questo culto dell'"homo metalicus", il gruppo animato da Tusk idealizza la figura del Samurai anticipando così la moda occidentale per Mishima. Koebel/Tusk, tedesco di Weimar, incarna anche le contraddizioni del suo tempo, che si trova politicamente a un bivio. Fino al 1932 la sua azione era appena politicizzata. Ma dopo questa data fatidica in cui la crisi ragiunge il suo apogeo su apogeo Koebel si lancerà nella sua avventura politica. Le sue posizioni fino a quel momento erano state abbastanza convenzionali, era un nazionalista tedesco non estremista che contestava sopratutto l'annessione della Posnania e del corridoio attraverso la Polonia. L'ideale del soldato in Tusk non è al servizio di una causa nazionale precisa, come in Jünger e Drieu, ma è sopratutto religioso ed etico.
Il nazionalismo di Tusk non è ostile alla Russia. Questo immenso paese, per lui come per Niekisch non è stato pervertito dalle luci che hanno invecchiato i popoli dell'occidente. Il romanticismo filorusso trionfa nelle file della DJ.1.11. Confusamente, senza presupposti ideologici a priori, i giovani di questo movimento cantano le gesta di Stalin e dell'Armata Rossa e le prodezze dei soldati bianchi di Koltchaak. Lanciano attraverso la Germania la moda delle canzoni cosacche. Nel Sühnelager del 1931 Tusk guida le sue truppe vestito con una pelliccia cosacca e un berretto di pelliccia.
Con questo stile, che implica una rottura totale con il mondo adulto e borghese, Tusk realizza radicalmente i propositi iniziali del movimento della gioventù. Un giorno dirá: "La gioventù è il valore e la maturità è a priori una cosa negativa". Per Tusk, platonico senza saperlo i giovani andrebbero separati dai compromessi che impone il mondo adulto. Andrebbero preservati dai miasmi dell'imborghesimento. Tusk lotterà in questa direzione contro i movimenti il cui stile non provoca questa rottura terapeutica. Gli ideologemi del popolo (Volk), della Patria (Heimat) e del Reich che mobilitano il mondo degli adulti devono cedere il passo al concetto radicale di Ordine. "L'Ordine scrive Tusk va concepito come una comunità libera da tutti i compromessi con le cose passate, dove il giovane trova la sede del suo essere".
Con la volontà di creare un ordine impermeabile alle influenze deteriori della società liberale, Tusk oppone due modelli antropologici antagonisti; uno constituisce l'ideale da realizzare, l'altro rappresenta la negazione del primo, il polo negativo. Quest'ultimo lo definisce il modello ripetitivo. "E' il modello dell'uomo parassita che vegeta nel massimo confort possibile, non è mai malato, vive il maggior tempo possibile, non soffre fisicamente, non esprime mai le sue idee, ama ripetere quello che è stato già detto, è felice quando la routine quotidiana si svolge senza grossi problemi. Di fronte alle pecore della ripetizione si erge l'uomo dell'Ordine libero da tutti i tipi di obbligazioni rispettose delle visioni del mondo obsolete, libero di non ripetere gli slogans conformisti, libero di adottare i suoi modi di vita e le sue idee". Simbolo di questa attitudine verso la vita è l'"Ersbrecher", il rompighiaccio.
Per "rompere il ghiaccio" che congela la società, le forme e le idee, l'Ordine deve creare una disciplina di ferro. Bisogna obbedire ai superiori, obbedendo senza discutere perché questa obbedienza dà alla luce la libertà, provoca la rottura. Gli abiti del membro dell'ordine devono essere impeccabili e il suo linguaggio depurato da volgarità e bestemmie.
Ma l'Ordine non resisterà intatto sotto la pressione delle passioni politiche. Tusk sceglierà prima il NSDAP, poi il Partito Comunista per poi infine abbandonare la pretesa di riuscire a trasporre i suoi ideali in una formazione politica. I comunisti non smetteranno mai di diffidare di lui. Tusk tenterà di creare cellule nella Hitler Jugend chiedendo ai suoi subordinati di occuparne posti di comando. Il fallimento non lascerà speranze. L'itinerario politico di Tusk conduce al di là della sinistra e della destra allo stesso modo di quello dei nazional-bolscevichi e dei nazional-rivoluzionari di Niekisch e Paetel.
Questa posizione tra due fuochi è difficile da mantenere. Nel gennaio del 1934 Tusk sarà arrestato dalla Gestapo, ma fugge e nella fuga si frattura il cranio. Rimesso in libertà si rifugia in Svezia dove porrà fine alla sua vita pubblica. La malattia si impadronisce di lui e non lo lascia più. A Londra, seconda tappa del suo esilio cercherà di guadagnarsi il pane come fotografo e professore di lingue orientali. Gli esiliati comunisti accetteranno di ascoltarlo ma non accetteranno la sua candidatura come membro. Tutti i suoi tentativi di riprendere la lotta falliranno. Dopo la guerra non uscirà più da Berlino Est. Morirá nel 1955 all'età di 48 anni.
Tusk: una figura da riscoprire. Una figura che riassume fino in fondo tutta la filosofia tedesca da Herder in poi. Una filosofia che privilegia nelle sue esplorazioni dell'avventura umana i balbettii primordiali alle produzioni dell'età matura. Una filosofia che si lancia a corpo morto nel mondo omerico e che respinge le prelibatezze ellenistiche... Il culto della Russia e del Samurai si riuniscono in questa vecchia opzione. Tusk: una figura al di là della destra e della sinistra e delle loro insufficienze politiche.

(trad. it. di Bertrand Eeckhout, Tusk: creador de un movimiento de juventud radicalmente antiburgues, in "Disidencias", http://www.arrakis.es/~fsln/ale-4.htm)

domenica 24 gennaio 2010

Movimento della gioventù e ideologia nazional-rivoluzionaria sotto la Repubblica di Weimar (Seconda parte), di Thierry Mudry

Hans Ebeling e Theo Hespers
La rivista "Kameradschatf" (Cameratismo) costituisce un'importante testimonianza sulla resistenza della gioventù bündisch allo stato hitleriano e sul progetto di stato e società che essa opponeva al fascismo. Questa rivista di lingua tedesca pubblicata in Belgio era distribuita clandestinamente in Germania. I suoi fondatori Hans Ebeling e Theo Hespers erano due vecchi capi delle leghe della gioventù in esilio. Il primo, nato nel 1897 a Krefeld aveva preso parte alla prima guerra mondiale (durante la quale è stato promosso al grado di tenente); ai combattimenti del 1920 (Renania), nelle fila della Reichwehr provvisoria e alla resistenza contro le truppe di occupazione francesi della Ruhr. Poco dopo entra a far parte del Jungnationaler Bünd dal quale si separò nel 1924 per fondare la Jungnationaler Bünd Deutsche Jungenschaft più attiva e radicale della prima e che evolverà presto su posizioni nazional-bolsceviche. Dalla fine del 1929 fino al gennaio 1933 Ebeling dirige con il profesor Lenz la rivista "Der Vorkampfer".(17) Theo Hespers, nato nel 1903 entra a quattordici anni nell'organizzazione della gioventù cattolica Quickborn a cui apparterrà fino al 1927. Participa anche alla resistenza passiva contro l'occupazione franco-belga della Ruhr. In seguito aderirà alla Vitus heller Bewegung(18) e dirigerà la "Pfadfinderschaft Westmark" che costituirà insieme con la lega di Ebeling, la Freischar Schill e la giovane lega prussiana di Jupp Hoven, il Comitato di lotta dei gruppi nazional-rivoluzionari occidentali in Renania.

Il Bünd, alternativa ai partiti e al partito unico
"Kameradschatf" è stata la tribuna dei giovani oppositori all'hitlerismo. I "giovani nazionalisti", i "giovani socialisti", i "giovani cattolici" e i "giovani protestanti" si esprimevano in "Kameradschatf" e in essa si firmavano bündisch, nazionalisti völkisch e della grande Germania, cristiani, democratici e socialisti.
Per loro, il Bünd costituiva un modello politico, un modello di "democrazia in Germania" fondato su di un Fuhrer Gefolgschaft (un Fuhrer carismatico al servizio dell'idea, liberamente eletto e sottoposto alla permanente approvazione del gruppo, essendo egli solo un "primus inter pares"). Il Bünd si opponeva ai partiti falliti della democrazia weimeriana e al partito unico della dittatura hitleriana. Il Bünd era un modello sociale fondato sul cameratismo (Kameradschatf) opposto alla Schadenfreude hitleriana, un modello di integrazione dell'individuo e di socializzazione fondato sull'entusiasmo, un modello di educazione politica e un modello al tempo stesso di comunità di combattenti rivoluzionari formata dai giovani attivisti tedeschi nemici di Weimar e dell'hitlerismo.
Per i collaboratori di "Kameradschatf" che insistevano particolarmente sul ruolo svolto dal Bünd in materia di educazione politica e per i quali l'uomo bündisch era l'uomo politico per eccellenza interamente dedito al servizio dello Stato del popolo, lo stato hitleriano appariva come una dittatura di elementi piccolo-borghesi apolitici (associati a una Reichwehr a cui era delegata ogni responsabilità politica). La liquidazione politica, a volte anche fisica, sotto il III Reich dell'attivismo nazionalista (gruppi paramilitari e leghe della gioventù) considerato pericoloso per i nuovi padroni della Germania, gli pareva essere un aspetto rivelatore.(19)

Ridefinire la Volkgemeinschaft
I nazionalisti völkisch prendono le difese del popolo e del Volkstum ma respingono l'imperialismo neo-tedesco degli hitleriani; nello spirito dei collaboratori di "Kameradschatf" il nazionalismo völkisch si consacra nella difesa dell'indipendenza e del Volkstum di tutti i popoli. Difendono i popoli dallo sfruttamento capitalistico persistente e dall'arbitrio dello stato hitleriano, propongono la costituzione di una vera e propria Volksgemeinschaft (comunità di popolo) senza relazioni con la suddetta Volkgemeinschaft prodotta dalla dittatura politica e dalla massificazione hitleriana, la costituzione di questa "vera" Volkgemeinschaft necessitava ai loro occhi di un nuovo ordine socio-economico (socialista) che ponesse fine all'ordine di classe nato dal capitalismo e un riorientamento spirituale (völkisch) di essenza cristiana che combattesse lo sviluppo capitalista dell'epoca.(20)
E' stato il caso di Otto Strasser, che contrapponeva la grande tradizione tedesca fondata sul rifiuto del dualismo austro-prussiano, e tutto quello che ne consegue, il pangermanesimo.
Rifiutano l'economia capitalistica fondata sul profitto così come sull'economia di guerra e l'"anarchia burocratica" (simbiosi questa che è stata realizzata alla perfezione dalla Germania hitleriana) alle quali pretendono di sostituire un Piano (tedesco prima e europeo poi). Preconizzavano nel contesto di questo Piano un'economia destinata a soddisfare le necessità del popolo, la nazionalizzazione delle industrie come chiave che rompesse il potere del grande capitale e la divisione delle grandi proprietà terriere e infine la costituzione di cooperative in tutti gli ambiti dell'attività economica.

La tradizione libertaria dei Wandervögel
La redazione di "Kameradschatf" si dichiarava erede di due tradizioni:
1) il movimento della gioventù indipendente, sopratutto della "Gioventù tedesca libera" nata dalla riunione di Hohe Meissner del 1913.
Contro il mondo paternalistico (Vatenvelt) il movimento giovanile aveva affermato la sua lealtà ai padri originari, agli antenati (Vorvater).(21) Contro il controllo delle istituzioni (scuola, chiesa, famiglia) e la società borghese rivendicata la sua indipendenza accogliendo giovani leader nel suo seno. Contro lo stato wilhelmiano e lo sciovinismo borghese affermato il suo amore per il Volk.(22) Contro la grande città il movimento della gioventù aveva proposto il "Wandern", il vagabondaggio attraverso il paese tedesco (la Germania profonda) e il contatto con il Volk tedesco autentico. Contro la religione rivelata il movimento giovanile aveva tentato di risvegliare una religiosità germanica. Contro il tabagismo e l'alcolismo che condannano, contro la degenerazione fisica, aveva esaltato la forza fisica e la bellezza nordica (dipinta dal pittore Fidus) praticando la ginnastica e il nudismo.
Infine, dopo la prova della grande guerra il movimento della gioventù aveva fondato una grande lega nata nel 1924-'25 dalla fusione di gruppi scouts dissidenti, del Wandervögel e della gioventù tedesca libera (1919).

La tradizione dei Corpi Franchi
2) I corpi franchi che nel 1919 formarono la Reichwehr provvisoria prima di convertirsi in nemico di questo esercito fuori dalle clausole militari di Versalles (in cui rivivevano le tradizioni nobiliari dell'esercito imperiale ponendo così termine alla democratizzazione dell'esercito e sopratutto del corpo degli ufficiali, provocato dalla grande guerra e dalle sue conseguenze) e i gruppi paramilitari nazional-rivoluzionari che succedono ai corpi franchi e che si trovano di fronte alla Reazione incarnata dagli industriali e dai latifondisti, i generali della Reichwehr e i politici della destra.
Nonostante l'originalità dell'approccio adottato dalla rivista (interpretazione che si avvicina per certi versi alla "teoria del totalitarismo"), "Kameradschatf" riprende contro l'hitlerismo certe critiche formulate anteriormente dai suoi predecessori dei corpi franchi e dei gruppi paramilitari contro Weimar (e soprattutto contro la Reichswehr associata al potere di Hitler).

I vincoli della "Bündische" in esilio con i "non conformisti" e i pianificatori francesi
Oltre a questa filiazione evidente tra il movimento della gioventù tedesco, i Corpi Franchi, i gruppi paramilitari e "Kameradschatf", si constata una strana parentela tra le idee della gioventù bündisch così come si è espressa in "Kameradschatf" e quelle dei giovani non conformisti francesi degli anni '30 che aderirono alle parole d'ordine patriottiche e federaliste, individualiste e comunitariste, pianificatrici e corporativiste.
Vi sono stati contatti tra i rappresentanti delle leghe della gioventù tedesca e i gruppi non conformisti francesi attraverso Harro Schulze-Boyssen (vecchio militante della Orden Joven Alemana che più tardi svolgerà un ruolo importante nell'Orchestra Rossa, direttore di "Planner", l'equivalente tedesco della rivista francese "Plans" diretta da Philippe Lamour, fu con Otto Abetz uno dei delegati tedeschi nel fronte unico della gioventù europea, creata per iniziativa dei gruppi francesi Plans e Ordre Nouveau).(23) Da parte sua, Ordre Nouveau mantiene contatti molto stretti con Otto Strasser, con il gruppo costituito dalla rivista "Die Tat" e sopratutto con la rivista "Der Gegner" ("L'avversario") (alla quale Louis Dupeux consacra un capitulo della sua tesi sul nazional-bolscevismo) animata da Harro Schulze-Boyssen e Fred Schmid, fondatore e capo della lega Il corpo grigio scissione della Deutsche Freischar.(24) Tuttavia i contatti personali non bastano a spiegare una tale convergenza: quello che mette in contatto i migliori elementi della gioventù tedesca e francese è stato il comune rifiuto del liberalismo e del totalitarismo e una comune aspirazione ad una evoluzione spirituale (o se si preferisce culturale) politica e socio-economica.

(trad. it. della seconda parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)

Note
17) Hans Ebeling participa a campagne per altri dirigenti bündisch (Werner Lass e Karl Otto Paetel sopratutto) nelle riunioni di Freusburg (agosto 1927) e di Ommen in Olanda (agosto 1928) destinati a preparare la fondazione della lega mondiale per la pace. Questi incontri internazionali nei quali i giovani capi bündisch stabilirono contatti con rappresentanti dell'estrema sinistra dei popoli colonizzati, accelerarono la radicalizzazione delle leghe della gioventù (si noti che Hans Ebeling, Werner Lass e Karl Otto Paetel divennero poi figure di spicco del nazional-bolscevismo) e diedero luogo a Ebeling alla fondazione con il profesor Lenz nel gennaio 1930 della revista "Der Vorkampfer" di orientamento ultranazionalista e anti-capitalista ("Der Vorkampfer" adotterà elementi di analisi marxista, anti-imperialista e filo-sovietica).
18) Il movimento di Vitus Meller al quale parteciperà Theo Espers, è stato l'unico movimento nazional-bolscevico cristiano (gli altri erano indifferenti in materia religiosa o praticavano un ateismo aggressivo o si pronunciavano a favore di un neo paganismo germanico) impiantato negli ambienti cattolici (come mostra L. Dupeux il nazional-bolscevismo è stato un movimento maggioritariamente "protestante" legato alla tradizione di Arminius, Witukind e Lutero, anche se ciò non ha impedito alla cattolica Renania, regione di frontiera sensibile alle tesi nazionaliste tedesche di divenire, con Berlino e la Franconia, una piazza forte del nazional-bolscevismo).
19) "Kameradschatf" dedica ampi articoli ai processi contro il "Jungnationaler Bund, Deutsche Jungenschaft" e contro Niekisch e il "camerata Eberhard".
20) I nazional-socialisti rivoluzionari di Otto Strasser e i nazionalisti social-rivoluzionari di K.O. Paetel difendevano il medesimo punto di vista (nel suo aspetto spirituale più pagano germanico che cristiano).
21) Si veda: J. Pierre Faye. Lenguajes Totalitarios Hermann, Parigi, 1973, p. 22.
22) Secondo G. Mosse, il movimento della gioventù indipendente era indiscutibilmente "volkisch" ma il suo nazionalismo si opponeva al nazionalismo wilhelmiano ufficiale imperialista e sciovinista. Il suo nazionalismo era fondato sul Popolo e non sullo Stato, in luogo di essere aggressivo e espansivo era intensivo e introverso (G. Mosse, The Crisis of German Ideology, Schoken Books, New York, 1981, p. 179).
23) Ver: J. Louis Laubet del Bayle. Los no conformistas de los años treinta. Seuil, Parigi, 1969, p. 98.
24) J. L. Loubet del Bayle. op. cit., p. 113.