Tra i movimenti della gioventù ce n'è uno che è particolarmente noto per il suo radicalismo antiborghese: la DJ.1.11. o la Deutsche Jungenschaft 1.11. (1 novembre, data della sua fondazione). Il radicalismo di questo movimento è dovuto essenzialmente alla personalità del suo capo e fondatore: Eberhard Koebel, detto "Tusk". Nato nel 1907 a Stoccarda, figlio di un alto funzionario, Eberhard aderirà molto giovane ai Wandervögel, più tardi passerà ai Freischar dei quali diverrà "Gaufuhrer" a Wurtember nel 1928. Questo piccolo uomo, nervoso ed energico non fu in alcun modo un teorico. Fu sopratutto un artista che rivoluzionò lo "stile" dei movimenti della gioventù dando un aspetto moderno alle sue riviste, conferendogli una grafica audace, moderna e pulita.
La sua notorietà nel movimento e in tutta la Germania si deve sopratutto alle sue innovazioni. E queste non sono state solo di ordine grafico. Infaticabile viaggiatore, Koebel aveva visitato e vissuto con i lapponi, attraversato il nord della Russia europea, sbarcato in Novaja Zemlja. Dai suoi viaggi inediti e originali riporta indietro, oltre al suo soprannome "Tusk" ("Il tedesco" in scandinavo, la Kohte (tenda lappone), la balalaika e il banjo. Questa tenda nera e questi strumenti musicali saranno adottati con entusiasmo dai giovani. "Vivendo con intensità" Koebel percorre il suo paese in moto (un altro tratto di modernismo) per reclutare nuovi membri. Gli antiborghesi di Tusk si scinderanno dalla Freischar l'1 novembre 1929 riunendosi sotto la bandiera della DJ.1.11. Tusk imprimerà al suo movimento uno stile originale e un'etica nuova. Il suo stile e la sua etica si imporranno nel campo che organizzerà nel 1931 (Sühlager).
Uno stile nasce: freddo e ieratico nei suoi aspetti esteriori, incandescente e folle nella sua dimensione interiore. Tusk elimina il romanticismo trasognante dei vecchi Wandervögel che idealizzava eccessivamente il Medioevo con il rischio di degenerare in inezie, nel kitsch alla Hollywood. Koebel è in questo contemporaneo dei futuristi italiani e di Ernst Jünger profeta che annunciava l'avvento dell'era dell'"acciaio". Parallelamente a questo culto dell'"homo metalicus", il gruppo animato da Tusk idealizza la figura del Samurai anticipando così la moda occidentale per Mishima. Koebel/Tusk, tedesco di Weimar, incarna anche le contraddizioni del suo tempo, che si trova politicamente a un bivio. Fino al 1932 la sua azione era appena politicizzata. Ma dopo questa data fatidica in cui la crisi ragiunge il suo apogeo su apogeo Koebel si lancerà nella sua avventura politica. Le sue posizioni fino a quel momento erano state abbastanza convenzionali, era un nazionalista tedesco non estremista che contestava sopratutto l'annessione della Posnania e del corridoio attraverso la Polonia. L'ideale del soldato in Tusk non è al servizio di una causa nazionale precisa, come in Jünger e Drieu, ma è sopratutto religioso ed etico.
Il nazionalismo di Tusk non è ostile alla Russia. Questo immenso paese, per lui come per Niekisch non è stato pervertito dalle luci che hanno invecchiato i popoli dell'occidente. Il romanticismo filorusso trionfa nelle file della DJ.1.11. Confusamente, senza presupposti ideologici a priori, i giovani di questo movimento cantano le gesta di Stalin e dell'Armata Rossa e le prodezze dei soldati bianchi di Koltchaak. Lanciano attraverso la Germania la moda delle canzoni cosacche. Nel Sühnelager del 1931 Tusk guida le sue truppe vestito con una pelliccia cosacca e un berretto di pelliccia.
Con questo stile, che implica una rottura totale con il mondo adulto e borghese, Tusk realizza radicalmente i propositi iniziali del movimento della gioventù. Un giorno dirá: "La gioventù è il valore e la maturità è a priori una cosa negativa". Per Tusk, platonico senza saperlo i giovani andrebbero separati dai compromessi che impone il mondo adulto. Andrebbero preservati dai miasmi dell'imborghesimento. Tusk lotterà in questa direzione contro i movimenti il cui stile non provoca questa rottura terapeutica. Gli ideologemi del popolo (Volk), della Patria (Heimat) e del Reich che mobilitano il mondo degli adulti devono cedere il passo al concetto radicale di Ordine. "L'Ordine scrive Tusk va concepito come una comunità libera da tutti i compromessi con le cose passate, dove il giovane trova la sede del suo essere".
Con la volontà di creare un ordine impermeabile alle influenze deteriori della società liberale, Tusk oppone due modelli antropologici antagonisti; uno constituisce l'ideale da realizzare, l'altro rappresenta la negazione del primo, il polo negativo. Quest'ultimo lo definisce il modello ripetitivo. "E' il modello dell'uomo parassita che vegeta nel massimo confort possibile, non è mai malato, vive il maggior tempo possibile, non soffre fisicamente, non esprime mai le sue idee, ama ripetere quello che è stato già detto, è felice quando la routine quotidiana si svolge senza grossi problemi. Di fronte alle pecore della ripetizione si erge l'uomo dell'Ordine libero da tutti i tipi di obbligazioni rispettose delle visioni del mondo obsolete, libero di non ripetere gli slogans conformisti, libero di adottare i suoi modi di vita e le sue idee". Simbolo di questa attitudine verso la vita è l'"Ersbrecher", il rompighiaccio.
Per "rompere il ghiaccio" che congela la società, le forme e le idee, l'Ordine deve creare una disciplina di ferro. Bisogna obbedire ai superiori, obbedendo senza discutere perché questa obbedienza dà alla luce la libertà, provoca la rottura. Gli abiti del membro dell'ordine devono essere impeccabili e il suo linguaggio depurato da volgarità e bestemmie.
Ma l'Ordine non resisterà intatto sotto la pressione delle passioni politiche. Tusk sceglierà prima il NSDAP, poi il Partito Comunista per poi infine abbandonare la pretesa di riuscire a trasporre i suoi ideali in una formazione politica. I comunisti non smetteranno mai di diffidare di lui. Tusk tenterà di creare cellule nella Hitler Jugend chiedendo ai suoi subordinati di occuparne posti di comando. Il fallimento non lascerà speranze. L'itinerario politico di Tusk conduce al di là della sinistra e della destra allo stesso modo di quello dei nazional-bolscevichi e dei nazional-rivoluzionari di Niekisch e Paetel.
Questa posizione tra due fuochi è difficile da mantenere. Nel gennaio del 1934 Tusk sarà arrestato dalla Gestapo, ma fugge e nella fuga si frattura il cranio. Rimesso in libertà si rifugia in Svezia dove porrà fine alla sua vita pubblica. La malattia si impadronisce di lui e non lo lascia più. A Londra, seconda tappa del suo esilio cercherà di guadagnarsi il pane come fotografo e professore di lingue orientali. Gli esiliati comunisti accetteranno di ascoltarlo ma non accetteranno la sua candidatura come membro. Tutti i suoi tentativi di riprendere la lotta falliranno. Dopo la guerra non uscirà più da Berlino Est. Morirá nel 1955 all'età di 48 anni.
Tusk: una figura da riscoprire. Una figura che riassume fino in fondo tutta la filosofia tedesca da Herder in poi. Una filosofia che privilegia nelle sue esplorazioni dell'avventura umana i balbettii primordiali alle produzioni dell'età matura. Una filosofia che si lancia a corpo morto nel mondo omerico e che respinge le prelibatezze ellenistiche... Il culto della Russia e del Samurai si riuniscono in questa vecchia opzione. Tusk: una figura al di là della destra e della sinistra e delle loro insufficienze politiche.
(trad. it. di Bertrand Eeckhout, Tusk: creador de un movimiento de juventud radicalmente antiburgues, in "Disidencias", http://www.arrakis.es/~fsln/ale-4.htm)
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martedì 26 gennaio 2010
Le quattro fasi della storia del movimento della gioventù tedesca, di Michael Froissard
"E' incontestabilmente la migliore storia del movimento della gioventù tedesca". Quasi tutti sono unanimi nell'accettare questo giudizio sopra il piccolo libro di Fritz Borinski e Werner Milch. Entrambi gli autori abbandoneranno la Germania nazionalsocialista rispettivamente nel 1934 e nel 1938. Borinski, militante socialista, fuggirà in Inghilterra da dove salperà per l'Australia nel 1940. Nel 1941 ritorna a Londra e partecipa ai lavori di una commissione incaricata di "rieducare" i tedeschi a guerra finita. Werner Milch è liberato nel 1938 da un campo di concentramento e sceglie anche lui l'Inghilterra come terra d'esilio. Durante la Battaglia di Inghilterra sarà internato per sei mesi ad Exeter.
Il loro libro si inscrive quindi in un progetto di rieducazione forzata. Generalmente questo genere di opera non brilla per la sua oggettività. La propaganda ha spesso risposto con la propaganda a dispetto della verità storica e dell'onestà intellettuale. Per quello che concerne il movimento della gioventù, tutte le idee e tutti i temi che ne derivano sono stati assimilati alla sua traduzione nazionalsocialista. Questo tipo di amalgama per fortuna non si incontra nell'opera di Borinski e Milch. Il suo fine non è quello di condannare il fenomeno della Jugendbewegung ma al contrario quello di resuscitarlo, dandole vigore e restaurandone la sua pluralità, la sua diversità, la sua abbondanza di prospettive anteriori al 1933. Nella breve prefazione alla prima edizione inglese del 1944 dicono chiaramente che desiderano il ritorno della libertà spirituale propria dei Wandervögel e dei loro eredi. Per loro il fenomeno è indissociabile dalla storia tedesca e non può essere cancellato per decreto.
L'interesse storico della loro opera risiede principalmente nella classificazione che offre. Quattro periodi marcano la storia del movimento: 1) la fase dei Wandervögel; 2) la fase della Freideutsche Jugend; 3) la fase della Bündische Jugend; 4) la fase di dissoluzione a causa della repressione nazionalsocialista. Questo schema è tuttora valido. L'evoluzione del movimento della gioventù si sviluppa in queste quattro fasi. La storia, dopo il 1945 non ha permesso l'emergere di una quinta fase; la "rieducazione" ha schiacciato la matrice di umanesimo con il pretesto che questa matrice aveva al tempo stesso generato il nazismo. Borinski e Milch non hanno visto il loro sogno realizzato.
La prima fase inaugurata da Karl Fischer essenzialmente è una reazione contro la rigidità borghese, contro l'atteggiamento arrogante della "Belle Epoque", lo snobismo materialista, ecc. Il Wandervögel di Fischer istituisce una "nuova scuola", più vicina alla naturalezza, più emancipata in relazione alle convenzioni e alle istituzioni scolastiche, vettori di un sapere schematico. Il Wandervögel è la contestazione antecedente al 1914. Il movimento crea contro-istituzioni come gli ostelli della gioventù, ritorna alla terra e abbandona i deserti di asfalto che sono le città, scopre il campeggio e le escursioni nei boschi e nelle selve. Il Wandervögel respinge le frivolezze del borghese, il ballo, la moda, ecc. così come condanna l'alcolismo e l'abuso di tabacco.
La seconda fase, quella della Freideutsche Jugend è di fatto una fase di transizione tra quel movimento degli studenti che erano i Wandervögel e quello più politicizzato della fase bündisch. Questa fase è ancora in gran parte apolitica. La comunità Freideutsche sarà la prima ad essere assorbita in una formazione politica adulta adulta. Con questa divisione si da il primo segno di politicizzazione generale della società tedesca. La politicizzazione sarà innescata della contestazione dei tragici avvenimenti che conoscerà la Germania: inflazione, carestia, reparazioni imposte dal Trattato di Versalles, agitazioni sociali, ecc. Il grande sociologo Max Weber parlerà a questo proposito de "la notte polare della realtà politica e della pauperizzazione economica che ucciderà l'estasi della rivoluzione e annegherà la primavera di una gioventù esuberante e fiorente". Il volo fuori dalla realtà, l'amata marginalizzazione secondo Fischer si scontrano con le frustrazioni della realtà sociale, frustrazioni dovute alla constatazione che non è possibile con una economia così vacillante e una nazione così subordinata creare l'uomo nuovo. Per rimuovere gli ostacoli della miseria socio-politica è necessario, evidentemente, agire su un terreno politico... I capi dei diversi movimenti non possono coltivare indefinitamente le loro idee filosofiche né continuare i loro sogni romantici di libertà. Dal magma degli ideali idilliaci o fugaci, sublimi o eccentrici nascerà la terza fase, la fase bündisch.
L'anarchismo evapora. Le leghe che di seguito si costituiranno accettano i principi guida e le gerarchie organizzative. Nelle masse appariranno le uniformi che rimpiazzano a poco a poco il corredo ornamentale, le camicie colorate e i cappelli con fiori. Lo "stile" succede così all'affascinante fantasia. L'accento è posto in seguito sul Bünd in quanto comunità, in quanto istanza sovrapersonale ("Le persone muoiono come mosche ma quello che è oggettivo non muore mai"). Il Bünd recluta i migliori giovani e in questo è sentito come élitario, ma i suoi capi sono eletti come tra gli antichi germani. Il Bünd funziona democraticamente: i capi eletti discutono piani e progetti con tutti i membri.
Permane il principio di autonomia nonostante il cambiamento delle forme. Ma quando la politicizzazione della società tedesca raggiunge il suo apice dopo le campagne elettorali che hanno portato Hitler al potere, questo principio di autonomia si mostra terribilmente debole di fronte alle truppe della gioventù politicizzata e fanatizzata. Hitler aveva sempre mostrato il suo disprezzo per i "marginali" del movimento della gioventù e farà tutto il possibile in modo che essi si uniscano alle fila del suo partito o scompaiano. Nonostante un ultimo tentativo di raggruppamento sotto l'egida del vecchio ammiraglio Von Trotha, i Bünd finiranno per essere proibiti o disciolti. I recalcitranti saranno perseguiti inesorabilmente. Il nuovo totalitarismo tedesco come il totalitarismo morbido che noi soffriamo oggi non tollererà alcuna area di autonomia. Quando tornerà ad esistere qualcosa di così sublime, efficace e sanamente educatrice come sono stati i Bünd?. Alla brutalità delle SA hanno fatto seguito le bolle di sapone dei giornalisti inquisitori, degli psicanalisti viziosi, dei piccoli borghesi ripugnanti, dei consumatori di sguardi fissi nel vuoto, dei soggetti silenziosi e tristi del Big Brother.
(trad. it. di Michael Froissard, Las cuatro fases de la historia del movimiento de juventud aleman, in "Disidencias", http://www.arrakis.es/~fsln/ale-1.htm)
Il loro libro si inscrive quindi in un progetto di rieducazione forzata. Generalmente questo genere di opera non brilla per la sua oggettività. La propaganda ha spesso risposto con la propaganda a dispetto della verità storica e dell'onestà intellettuale. Per quello che concerne il movimento della gioventù, tutte le idee e tutti i temi che ne derivano sono stati assimilati alla sua traduzione nazionalsocialista. Questo tipo di amalgama per fortuna non si incontra nell'opera di Borinski e Milch. Il suo fine non è quello di condannare il fenomeno della Jugendbewegung ma al contrario quello di resuscitarlo, dandole vigore e restaurandone la sua pluralità, la sua diversità, la sua abbondanza di prospettive anteriori al 1933. Nella breve prefazione alla prima edizione inglese del 1944 dicono chiaramente che desiderano il ritorno della libertà spirituale propria dei Wandervögel e dei loro eredi. Per loro il fenomeno è indissociabile dalla storia tedesca e non può essere cancellato per decreto.
L'interesse storico della loro opera risiede principalmente nella classificazione che offre. Quattro periodi marcano la storia del movimento: 1) la fase dei Wandervögel; 2) la fase della Freideutsche Jugend; 3) la fase della Bündische Jugend; 4) la fase di dissoluzione a causa della repressione nazionalsocialista. Questo schema è tuttora valido. L'evoluzione del movimento della gioventù si sviluppa in queste quattro fasi. La storia, dopo il 1945 non ha permesso l'emergere di una quinta fase; la "rieducazione" ha schiacciato la matrice di umanesimo con il pretesto che questa matrice aveva al tempo stesso generato il nazismo. Borinski e Milch non hanno visto il loro sogno realizzato.
La prima fase inaugurata da Karl Fischer essenzialmente è una reazione contro la rigidità borghese, contro l'atteggiamento arrogante della "Belle Epoque", lo snobismo materialista, ecc. Il Wandervögel di Fischer istituisce una "nuova scuola", più vicina alla naturalezza, più emancipata in relazione alle convenzioni e alle istituzioni scolastiche, vettori di un sapere schematico. Il Wandervögel è la contestazione antecedente al 1914. Il movimento crea contro-istituzioni come gli ostelli della gioventù, ritorna alla terra e abbandona i deserti di asfalto che sono le città, scopre il campeggio e le escursioni nei boschi e nelle selve. Il Wandervögel respinge le frivolezze del borghese, il ballo, la moda, ecc. così come condanna l'alcolismo e l'abuso di tabacco.
La seconda fase, quella della Freideutsche Jugend è di fatto una fase di transizione tra quel movimento degli studenti che erano i Wandervögel e quello più politicizzato della fase bündisch. Questa fase è ancora in gran parte apolitica. La comunità Freideutsche sarà la prima ad essere assorbita in una formazione politica adulta adulta. Con questa divisione si da il primo segno di politicizzazione generale della società tedesca. La politicizzazione sarà innescata della contestazione dei tragici avvenimenti che conoscerà la Germania: inflazione, carestia, reparazioni imposte dal Trattato di Versalles, agitazioni sociali, ecc. Il grande sociologo Max Weber parlerà a questo proposito de "la notte polare della realtà politica e della pauperizzazione economica che ucciderà l'estasi della rivoluzione e annegherà la primavera di una gioventù esuberante e fiorente". Il volo fuori dalla realtà, l'amata marginalizzazione secondo Fischer si scontrano con le frustrazioni della realtà sociale, frustrazioni dovute alla constatazione che non è possibile con una economia così vacillante e una nazione così subordinata creare l'uomo nuovo. Per rimuovere gli ostacoli della miseria socio-politica è necessario, evidentemente, agire su un terreno politico... I capi dei diversi movimenti non possono coltivare indefinitamente le loro idee filosofiche né continuare i loro sogni romantici di libertà. Dal magma degli ideali idilliaci o fugaci, sublimi o eccentrici nascerà la terza fase, la fase bündisch.
L'anarchismo evapora. Le leghe che di seguito si costituiranno accettano i principi guida e le gerarchie organizzative. Nelle masse appariranno le uniformi che rimpiazzano a poco a poco il corredo ornamentale, le camicie colorate e i cappelli con fiori. Lo "stile" succede così all'affascinante fantasia. L'accento è posto in seguito sul Bünd in quanto comunità, in quanto istanza sovrapersonale ("Le persone muoiono come mosche ma quello che è oggettivo non muore mai"). Il Bünd recluta i migliori giovani e in questo è sentito come élitario, ma i suoi capi sono eletti come tra gli antichi germani. Il Bünd funziona democraticamente: i capi eletti discutono piani e progetti con tutti i membri.
Permane il principio di autonomia nonostante il cambiamento delle forme. Ma quando la politicizzazione della società tedesca raggiunge il suo apice dopo le campagne elettorali che hanno portato Hitler al potere, questo principio di autonomia si mostra terribilmente debole di fronte alle truppe della gioventù politicizzata e fanatizzata. Hitler aveva sempre mostrato il suo disprezzo per i "marginali" del movimento della gioventù e farà tutto il possibile in modo che essi si uniscano alle fila del suo partito o scompaiano. Nonostante un ultimo tentativo di raggruppamento sotto l'egida del vecchio ammiraglio Von Trotha, i Bünd finiranno per essere proibiti o disciolti. I recalcitranti saranno perseguiti inesorabilmente. Il nuovo totalitarismo tedesco come il totalitarismo morbido che noi soffriamo oggi non tollererà alcuna area di autonomia. Quando tornerà ad esistere qualcosa di così sublime, efficace e sanamente educatrice come sono stati i Bünd?. Alla brutalità delle SA hanno fatto seguito le bolle di sapone dei giornalisti inquisitori, degli psicanalisti viziosi, dei piccoli borghesi ripugnanti, dei consumatori di sguardi fissi nel vuoto, dei soggetti silenziosi e tristi del Big Brother.
(trad. it. di Michael Froissard, Las cuatro fases de la historia del movimiento de juventud aleman, in "Disidencias", http://www.arrakis.es/~fsln/ale-1.htm)
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lunedì 25 gennaio 2010
Sulle tracce di una generazione perduta, di Antonio Lombardo
E' stato dato alle stampe un volume di immagini poco notato, ma di una bellezza commovente, semplice e struggente. Si tratta di un libro che, pubblicato oggi nella nostra lingua, uscì nel 1986 in Germania col titolo di Bilder aus dem Wandervögel Leben (Immagini dalla vita del Wandervögel, Socrates, Roma 1999 - il nome del movimento significa "uccello migratore") a seguito della donazione, da parte di Julius Groß, del suo intero, immenso repertorio fotografico all'Archivio del Movimento giovanile tedesco conservato nel castello di Ludwigstein a Witzenhausen. Julius Groß, come racconta Winfried Mogge nel testo, "in qualità di 'fotografo dei Wandervögel' (...), aveva messo insieme una documentazione fotografica unica, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo, sulla storia della gioventù tedesca nei primi trentacinque anni circa del XX secolo". Di quella gioventù, cioè, che armata di strumenti musicali e calzettoni alla zuava, in una rivolta esistenziale globale contro il mondo moderno, tornava alle campagne, alle escursioni, ai fienili e ai castelli diroccati, evitando le comodità di una vita borghese, "civilizzata" e cittadina.
Questo movimento, che tanta parte ebbe in seno al movimento ideale della "rivoluzione conservatrice", era composto da giovani di varia estrazione sociale, che dimostravano con ciò stesso il loro rifiuto del mito astratto e alienante della "lotta di classe" in seno alla Repubblica di Weimar; ragazzi che privilegiavano quali forme artistiche il canto, la danza, la pittura e, appunto, la fotografia. Anche il corpo nudo, specie femminile, è spesso presente in queste immagini (allora) di forte rottura: scriveva della "spiritualità Wandervögel" Charly Strässer nel 1926, giungendo a teorizzare una vera e propria Weltanschauung neopagana: "È la nostalgia della redenzione in una religiosità che abbraccia corpo e anima nel grande divenire della natura (...) È una religiosità che, partendo prima di tutto dal corpo, supera l'incarcerazione cristiana, degradante, profanatrice; che travolge il mondo, ormai crollato, e in macerie, dell’Alto Culto dello Spirito; è la 'profonda, interiore religiosità della corporeità'".
I valori contadini, della terra e del sangue, il sapore dell'amicizia, l'amore per la natura in tutte le sue forme, la profonda, incontenibile gioia di vivere: queste le caratteristiche della gioventù Wandervögel, che traspaiono con potenza e carica suggestiva dal centinaio di fotografie del volume. In una di queste si vede un gruppetto di ragazzi su un poggio, accanto a una pentola sul fuoco; sullo sfondo stanno arbusti, alcune grandi latifoglie e un lago; in un'altra è rappresentato un alloggio per la notte, con il pagliericcio per meglio riposare: una dozzina di giovanissimi stanno sdraiati insieme; un'immagine raffigura due fanciulle che hanno raccolto dei fiori in una radura illuminata da un fascio di luce; in una, particolarmente riuscita, sotto il tronco di una grande quercia, di notte, si è formato un cerchio di ragazzi e ragazze, che cantano accompagnandosi con chitarre e violini. Queste fotografie comunicano direttamente la realtà di un tentativo, quasi unico nel suo genere, di conciliare la rivolta contro l'industrializzazione e il decadimento moderni con la ripresa di valori assiali ed eterni: ed è per questi motivi che il libro si rivela in quest'epoca di così grave crisi tanto più accattivante e significativo. Con esso si offre una preziosa opportunità di conoscere a fondo lo spirito animatore del movimento Wandervögel.
(ripreso da Centro Studi La Runa, 2000)
Questo movimento, che tanta parte ebbe in seno al movimento ideale della "rivoluzione conservatrice", era composto da giovani di varia estrazione sociale, che dimostravano con ciò stesso il loro rifiuto del mito astratto e alienante della "lotta di classe" in seno alla Repubblica di Weimar; ragazzi che privilegiavano quali forme artistiche il canto, la danza, la pittura e, appunto, la fotografia. Anche il corpo nudo, specie femminile, è spesso presente in queste immagini (allora) di forte rottura: scriveva della "spiritualità Wandervögel" Charly Strässer nel 1926, giungendo a teorizzare una vera e propria Weltanschauung neopagana: "È la nostalgia della redenzione in una religiosità che abbraccia corpo e anima nel grande divenire della natura (...) È una religiosità che, partendo prima di tutto dal corpo, supera l'incarcerazione cristiana, degradante, profanatrice; che travolge il mondo, ormai crollato, e in macerie, dell’Alto Culto dello Spirito; è la 'profonda, interiore religiosità della corporeità'".
I valori contadini, della terra e del sangue, il sapore dell'amicizia, l'amore per la natura in tutte le sue forme, la profonda, incontenibile gioia di vivere: queste le caratteristiche della gioventù Wandervögel, che traspaiono con potenza e carica suggestiva dal centinaio di fotografie del volume. In una di queste si vede un gruppetto di ragazzi su un poggio, accanto a una pentola sul fuoco; sullo sfondo stanno arbusti, alcune grandi latifoglie e un lago; in un'altra è rappresentato un alloggio per la notte, con il pagliericcio per meglio riposare: una dozzina di giovanissimi stanno sdraiati insieme; un'immagine raffigura due fanciulle che hanno raccolto dei fiori in una radura illuminata da un fascio di luce; in una, particolarmente riuscita, sotto il tronco di una grande quercia, di notte, si è formato un cerchio di ragazzi e ragazze, che cantano accompagnandosi con chitarre e violini. Queste fotografie comunicano direttamente la realtà di un tentativo, quasi unico nel suo genere, di conciliare la rivolta contro l'industrializzazione e il decadimento moderni con la ripresa di valori assiali ed eterni: ed è per questi motivi che il libro si rivela in quest'epoca di così grave crisi tanto più accattivante e significativo. Con esso si offre una preziosa opportunità di conoscere a fondo lo spirito animatore del movimento Wandervögel.
(ripreso da Centro Studi La Runa, 2000)
domenica 24 gennaio 2010
Movimento della gioventù e ideologia nazional-rivoluzionaria sotto la Repubblica di Weimar (Seconda parte), di Thierry Mudry
Hans Ebeling e Theo Hespers
La rivista "Kameradschatf" (Cameratismo) costituisce un'importante testimonianza sulla resistenza della gioventù bündisch allo stato hitleriano e sul progetto di stato e società che essa opponeva al fascismo. Questa rivista di lingua tedesca pubblicata in Belgio era distribuita clandestinamente in Germania. I suoi fondatori Hans Ebeling e Theo Hespers erano due vecchi capi delle leghe della gioventù in esilio. Il primo, nato nel 1897 a Krefeld aveva preso parte alla prima guerra mondiale (durante la quale è stato promosso al grado di tenente); ai combattimenti del 1920 (Renania), nelle fila della Reichwehr provvisoria e alla resistenza contro le truppe di occupazione francesi della Ruhr. Poco dopo entra a far parte del Jungnationaler Bünd dal quale si separò nel 1924 per fondare la Jungnationaler Bünd Deutsche Jungenschaft più attiva e radicale della prima e che evolverà presto su posizioni nazional-bolsceviche. Dalla fine del 1929 fino al gennaio 1933 Ebeling dirige con il profesor Lenz la rivista "Der Vorkampfer".(17) Theo Hespers, nato nel 1903 entra a quattordici anni nell'organizzazione della gioventù cattolica Quickborn a cui apparterrà fino al 1927. Participa anche alla resistenza passiva contro l'occupazione franco-belga della Ruhr. In seguito aderirà alla Vitus heller Bewegung(18) e dirigerà la "Pfadfinderschaft Westmark" che costituirà insieme con la lega di Ebeling, la Freischar Schill e la giovane lega prussiana di Jupp Hoven, il Comitato di lotta dei gruppi nazional-rivoluzionari occidentali in Renania.
Il Bünd, alternativa ai partiti e al partito unico
"Kameradschatf" è stata la tribuna dei giovani oppositori all'hitlerismo. I "giovani nazionalisti", i "giovani socialisti", i "giovani cattolici" e i "giovani protestanti" si esprimevano in "Kameradschatf" e in essa si firmavano bündisch, nazionalisti völkisch e della grande Germania, cristiani, democratici e socialisti.
Per loro, il Bünd costituiva un modello politico, un modello di "democrazia in Germania" fondato su di un Fuhrer Gefolgschaft (un Fuhrer carismatico al servizio dell'idea, liberamente eletto e sottoposto alla permanente approvazione del gruppo, essendo egli solo un "primus inter pares"). Il Bünd si opponeva ai partiti falliti della democrazia weimeriana e al partito unico della dittatura hitleriana. Il Bünd era un modello sociale fondato sul cameratismo (Kameradschatf) opposto alla Schadenfreude hitleriana, un modello di integrazione dell'individuo e di socializzazione fondato sull'entusiasmo, un modello di educazione politica e un modello al tempo stesso di comunità di combattenti rivoluzionari formata dai giovani attivisti tedeschi nemici di Weimar e dell'hitlerismo.
Per i collaboratori di "Kameradschatf" che insistevano particolarmente sul ruolo svolto dal Bünd in materia di educazione politica e per i quali l'uomo bündisch era l'uomo politico per eccellenza interamente dedito al servizio dello Stato del popolo, lo stato hitleriano appariva come una dittatura di elementi piccolo-borghesi apolitici (associati a una Reichwehr a cui era delegata ogni responsabilità politica). La liquidazione politica, a volte anche fisica, sotto il III Reich dell'attivismo nazionalista (gruppi paramilitari e leghe della gioventù) considerato pericoloso per i nuovi padroni della Germania, gli pareva essere un aspetto rivelatore.(19)
Ridefinire la Volkgemeinschaft
I nazionalisti völkisch prendono le difese del popolo e del Volkstum ma respingono l'imperialismo neo-tedesco degli hitleriani; nello spirito dei collaboratori di "Kameradschatf" il nazionalismo völkisch si consacra nella difesa dell'indipendenza e del Volkstum di tutti i popoli. Difendono i popoli dallo sfruttamento capitalistico persistente e dall'arbitrio dello stato hitleriano, propongono la costituzione di una vera e propria Volksgemeinschaft (comunità di popolo) senza relazioni con la suddetta Volkgemeinschaft prodotta dalla dittatura politica e dalla massificazione hitleriana, la costituzione di questa "vera" Volkgemeinschaft necessitava ai loro occhi di un nuovo ordine socio-economico (socialista) che ponesse fine all'ordine di classe nato dal capitalismo e un riorientamento spirituale (völkisch) di essenza cristiana che combattesse lo sviluppo capitalista dell'epoca.(20)
E' stato il caso di Otto Strasser, che contrapponeva la grande tradizione tedesca fondata sul rifiuto del dualismo austro-prussiano, e tutto quello che ne consegue, il pangermanesimo.
Rifiutano l'economia capitalistica fondata sul profitto così come sull'economia di guerra e l'"anarchia burocratica" (simbiosi questa che è stata realizzata alla perfezione dalla Germania hitleriana) alle quali pretendono di sostituire un Piano (tedesco prima e europeo poi). Preconizzavano nel contesto di questo Piano un'economia destinata a soddisfare le necessità del popolo, la nazionalizzazione delle industrie come chiave che rompesse il potere del grande capitale e la divisione delle grandi proprietà terriere e infine la costituzione di cooperative in tutti gli ambiti dell'attività economica.
La tradizione libertaria dei Wandervögel
La redazione di "Kameradschatf" si dichiarava erede di due tradizioni:
1) il movimento della gioventù indipendente, sopratutto della "Gioventù tedesca libera" nata dalla riunione di Hohe Meissner del 1913.
Contro il mondo paternalistico (Vatenvelt) il movimento giovanile aveva affermato la sua lealtà ai padri originari, agli antenati (Vorvater).(21) Contro il controllo delle istituzioni (scuola, chiesa, famiglia) e la società borghese rivendicata la sua indipendenza accogliendo giovani leader nel suo seno. Contro lo stato wilhelmiano e lo sciovinismo borghese affermato il suo amore per il Volk.(22) Contro la grande città il movimento della gioventù aveva proposto il "Wandern", il vagabondaggio attraverso il paese tedesco (la Germania profonda) e il contatto con il Volk tedesco autentico. Contro la religione rivelata il movimento giovanile aveva tentato di risvegliare una religiosità germanica. Contro il tabagismo e l'alcolismo che condannano, contro la degenerazione fisica, aveva esaltato la forza fisica e la bellezza nordica (dipinta dal pittore Fidus) praticando la ginnastica e il nudismo.
Infine, dopo la prova della grande guerra il movimento della gioventù aveva fondato una grande lega nata nel 1924-'25 dalla fusione di gruppi scouts dissidenti, del Wandervögel e della gioventù tedesca libera (1919).
La tradizione dei Corpi Franchi
2) I corpi franchi che nel 1919 formarono la Reichwehr provvisoria prima di convertirsi in nemico di questo esercito fuori dalle clausole militari di Versalles (in cui rivivevano le tradizioni nobiliari dell'esercito imperiale ponendo così termine alla democratizzazione dell'esercito e sopratutto del corpo degli ufficiali, provocato dalla grande guerra e dalle sue conseguenze) e i gruppi paramilitari nazional-rivoluzionari che succedono ai corpi franchi e che si trovano di fronte alla Reazione incarnata dagli industriali e dai latifondisti, i generali della Reichwehr e i politici della destra.
Nonostante l'originalità dell'approccio adottato dalla rivista (interpretazione che si avvicina per certi versi alla "teoria del totalitarismo"), "Kameradschatf" riprende contro l'hitlerismo certe critiche formulate anteriormente dai suoi predecessori dei corpi franchi e dei gruppi paramilitari contro Weimar (e soprattutto contro la Reichswehr associata al potere di Hitler).
I vincoli della "Bündische" in esilio con i "non conformisti" e i pianificatori francesi
Oltre a questa filiazione evidente tra il movimento della gioventù tedesco, i Corpi Franchi, i gruppi paramilitari e "Kameradschatf", si constata una strana parentela tra le idee della gioventù bündisch così come si è espressa in "Kameradschatf" e quelle dei giovani non conformisti francesi degli anni '30 che aderirono alle parole d'ordine patriottiche e federaliste, individualiste e comunitariste, pianificatrici e corporativiste.
Vi sono stati contatti tra i rappresentanti delle leghe della gioventù tedesca e i gruppi non conformisti francesi attraverso Harro Schulze-Boyssen (vecchio militante della Orden Joven Alemana che più tardi svolgerà un ruolo importante nell'Orchestra Rossa, direttore di "Planner", l'equivalente tedesco della rivista francese "Plans" diretta da Philippe Lamour, fu con Otto Abetz uno dei delegati tedeschi nel fronte unico della gioventù europea, creata per iniziativa dei gruppi francesi Plans e Ordre Nouveau).(23) Da parte sua, Ordre Nouveau mantiene contatti molto stretti con Otto Strasser, con il gruppo costituito dalla rivista "Die Tat" e sopratutto con la rivista "Der Gegner" ("L'avversario") (alla quale Louis Dupeux consacra un capitulo della sua tesi sul nazional-bolscevismo) animata da Harro Schulze-Boyssen e Fred Schmid, fondatore e capo della lega Il corpo grigio scissione della Deutsche Freischar.(24) Tuttavia i contatti personali non bastano a spiegare una tale convergenza: quello che mette in contatto i migliori elementi della gioventù tedesca e francese è stato il comune rifiuto del liberalismo e del totalitarismo e una comune aspirazione ad una evoluzione spirituale (o se si preferisce culturale) politica e socio-economica.
(trad. it. della seconda parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
17) Hans Ebeling participa a campagne per altri dirigenti bündisch (Werner Lass e Karl Otto Paetel sopratutto) nelle riunioni di Freusburg (agosto 1927) e di Ommen in Olanda (agosto 1928) destinati a preparare la fondazione della lega mondiale per la pace. Questi incontri internazionali nei quali i giovani capi bündisch stabilirono contatti con rappresentanti dell'estrema sinistra dei popoli colonizzati, accelerarono la radicalizzazione delle leghe della gioventù (si noti che Hans Ebeling, Werner Lass e Karl Otto Paetel divennero poi figure di spicco del nazional-bolscevismo) e diedero luogo a Ebeling alla fondazione con il profesor Lenz nel gennaio 1930 della revista "Der Vorkampfer" di orientamento ultranazionalista e anti-capitalista ("Der Vorkampfer" adotterà elementi di analisi marxista, anti-imperialista e filo-sovietica).
18) Il movimento di Vitus Meller al quale parteciperà Theo Espers, è stato l'unico movimento nazional-bolscevico cristiano (gli altri erano indifferenti in materia religiosa o praticavano un ateismo aggressivo o si pronunciavano a favore di un neo paganismo germanico) impiantato negli ambienti cattolici (come mostra L. Dupeux il nazional-bolscevismo è stato un movimento maggioritariamente "protestante" legato alla tradizione di Arminius, Witukind e Lutero, anche se ciò non ha impedito alla cattolica Renania, regione di frontiera sensibile alle tesi nazionaliste tedesche di divenire, con Berlino e la Franconia, una piazza forte del nazional-bolscevismo).
19) "Kameradschatf" dedica ampi articoli ai processi contro il "Jungnationaler Bund, Deutsche Jungenschaft" e contro Niekisch e il "camerata Eberhard".
20) I nazional-socialisti rivoluzionari di Otto Strasser e i nazionalisti social-rivoluzionari di K.O. Paetel difendevano il medesimo punto di vista (nel suo aspetto spirituale più pagano germanico che cristiano).
21) Si veda: J. Pierre Faye. Lenguajes Totalitarios Hermann, Parigi, 1973, p. 22.
22) Secondo G. Mosse, il movimento della gioventù indipendente era indiscutibilmente "volkisch" ma il suo nazionalismo si opponeva al nazionalismo wilhelmiano ufficiale imperialista e sciovinista. Il suo nazionalismo era fondato sul Popolo e non sullo Stato, in luogo di essere aggressivo e espansivo era intensivo e introverso (G. Mosse, The Crisis of German Ideology, Schoken Books, New York, 1981, p. 179).
23) Ver: J. Louis Laubet del Bayle. Los no conformistas de los años treinta. Seuil, Parigi, 1969, p. 98.
24) J. L. Loubet del Bayle. op. cit., p. 113.
La rivista "Kameradschatf" (Cameratismo) costituisce un'importante testimonianza sulla resistenza della gioventù bündisch allo stato hitleriano e sul progetto di stato e società che essa opponeva al fascismo. Questa rivista di lingua tedesca pubblicata in Belgio era distribuita clandestinamente in Germania. I suoi fondatori Hans Ebeling e Theo Hespers erano due vecchi capi delle leghe della gioventù in esilio. Il primo, nato nel 1897 a Krefeld aveva preso parte alla prima guerra mondiale (durante la quale è stato promosso al grado di tenente); ai combattimenti del 1920 (Renania), nelle fila della Reichwehr provvisoria e alla resistenza contro le truppe di occupazione francesi della Ruhr. Poco dopo entra a far parte del Jungnationaler Bünd dal quale si separò nel 1924 per fondare la Jungnationaler Bünd Deutsche Jungenschaft più attiva e radicale della prima e che evolverà presto su posizioni nazional-bolsceviche. Dalla fine del 1929 fino al gennaio 1933 Ebeling dirige con il profesor Lenz la rivista "Der Vorkampfer".(17) Theo Hespers, nato nel 1903 entra a quattordici anni nell'organizzazione della gioventù cattolica Quickborn a cui apparterrà fino al 1927. Participa anche alla resistenza passiva contro l'occupazione franco-belga della Ruhr. In seguito aderirà alla Vitus heller Bewegung(18) e dirigerà la "Pfadfinderschaft Westmark" che costituirà insieme con la lega di Ebeling, la Freischar Schill e la giovane lega prussiana di Jupp Hoven, il Comitato di lotta dei gruppi nazional-rivoluzionari occidentali in Renania.
Il Bünd, alternativa ai partiti e al partito unico
"Kameradschatf" è stata la tribuna dei giovani oppositori all'hitlerismo. I "giovani nazionalisti", i "giovani socialisti", i "giovani cattolici" e i "giovani protestanti" si esprimevano in "Kameradschatf" e in essa si firmavano bündisch, nazionalisti völkisch e della grande Germania, cristiani, democratici e socialisti.
Per loro, il Bünd costituiva un modello politico, un modello di "democrazia in Germania" fondato su di un Fuhrer Gefolgschaft (un Fuhrer carismatico al servizio dell'idea, liberamente eletto e sottoposto alla permanente approvazione del gruppo, essendo egli solo un "primus inter pares"). Il Bünd si opponeva ai partiti falliti della democrazia weimeriana e al partito unico della dittatura hitleriana. Il Bünd era un modello sociale fondato sul cameratismo (Kameradschatf) opposto alla Schadenfreude hitleriana, un modello di integrazione dell'individuo e di socializzazione fondato sull'entusiasmo, un modello di educazione politica e un modello al tempo stesso di comunità di combattenti rivoluzionari formata dai giovani attivisti tedeschi nemici di Weimar e dell'hitlerismo.
Per i collaboratori di "Kameradschatf" che insistevano particolarmente sul ruolo svolto dal Bünd in materia di educazione politica e per i quali l'uomo bündisch era l'uomo politico per eccellenza interamente dedito al servizio dello Stato del popolo, lo stato hitleriano appariva come una dittatura di elementi piccolo-borghesi apolitici (associati a una Reichwehr a cui era delegata ogni responsabilità politica). La liquidazione politica, a volte anche fisica, sotto il III Reich dell'attivismo nazionalista (gruppi paramilitari e leghe della gioventù) considerato pericoloso per i nuovi padroni della Germania, gli pareva essere un aspetto rivelatore.(19)
Ridefinire la Volkgemeinschaft
I nazionalisti völkisch prendono le difese del popolo e del Volkstum ma respingono l'imperialismo neo-tedesco degli hitleriani; nello spirito dei collaboratori di "Kameradschatf" il nazionalismo völkisch si consacra nella difesa dell'indipendenza e del Volkstum di tutti i popoli. Difendono i popoli dallo sfruttamento capitalistico persistente e dall'arbitrio dello stato hitleriano, propongono la costituzione di una vera e propria Volksgemeinschaft (comunità di popolo) senza relazioni con la suddetta Volkgemeinschaft prodotta dalla dittatura politica e dalla massificazione hitleriana, la costituzione di questa "vera" Volkgemeinschaft necessitava ai loro occhi di un nuovo ordine socio-economico (socialista) che ponesse fine all'ordine di classe nato dal capitalismo e un riorientamento spirituale (völkisch) di essenza cristiana che combattesse lo sviluppo capitalista dell'epoca.(20)
E' stato il caso di Otto Strasser, che contrapponeva la grande tradizione tedesca fondata sul rifiuto del dualismo austro-prussiano, e tutto quello che ne consegue, il pangermanesimo.
Rifiutano l'economia capitalistica fondata sul profitto così come sull'economia di guerra e l'"anarchia burocratica" (simbiosi questa che è stata realizzata alla perfezione dalla Germania hitleriana) alle quali pretendono di sostituire un Piano (tedesco prima e europeo poi). Preconizzavano nel contesto di questo Piano un'economia destinata a soddisfare le necessità del popolo, la nazionalizzazione delle industrie come chiave che rompesse il potere del grande capitale e la divisione delle grandi proprietà terriere e infine la costituzione di cooperative in tutti gli ambiti dell'attività economica.
La tradizione libertaria dei Wandervögel
La redazione di "Kameradschatf" si dichiarava erede di due tradizioni:
1) il movimento della gioventù indipendente, sopratutto della "Gioventù tedesca libera" nata dalla riunione di Hohe Meissner del 1913.
Contro il mondo paternalistico (Vatenvelt) il movimento giovanile aveva affermato la sua lealtà ai padri originari, agli antenati (Vorvater).(21) Contro il controllo delle istituzioni (scuola, chiesa, famiglia) e la società borghese rivendicata la sua indipendenza accogliendo giovani leader nel suo seno. Contro lo stato wilhelmiano e lo sciovinismo borghese affermato il suo amore per il Volk.(22) Contro la grande città il movimento della gioventù aveva proposto il "Wandern", il vagabondaggio attraverso il paese tedesco (la Germania profonda) e il contatto con il Volk tedesco autentico. Contro la religione rivelata il movimento giovanile aveva tentato di risvegliare una religiosità germanica. Contro il tabagismo e l'alcolismo che condannano, contro la degenerazione fisica, aveva esaltato la forza fisica e la bellezza nordica (dipinta dal pittore Fidus) praticando la ginnastica e il nudismo.
Infine, dopo la prova della grande guerra il movimento della gioventù aveva fondato una grande lega nata nel 1924-'25 dalla fusione di gruppi scouts dissidenti, del Wandervögel e della gioventù tedesca libera (1919).
La tradizione dei Corpi Franchi
2) I corpi franchi che nel 1919 formarono la Reichwehr provvisoria prima di convertirsi in nemico di questo esercito fuori dalle clausole militari di Versalles (in cui rivivevano le tradizioni nobiliari dell'esercito imperiale ponendo così termine alla democratizzazione dell'esercito e sopratutto del corpo degli ufficiali, provocato dalla grande guerra e dalle sue conseguenze) e i gruppi paramilitari nazional-rivoluzionari che succedono ai corpi franchi e che si trovano di fronte alla Reazione incarnata dagli industriali e dai latifondisti, i generali della Reichwehr e i politici della destra.
Nonostante l'originalità dell'approccio adottato dalla rivista (interpretazione che si avvicina per certi versi alla "teoria del totalitarismo"), "Kameradschatf" riprende contro l'hitlerismo certe critiche formulate anteriormente dai suoi predecessori dei corpi franchi e dei gruppi paramilitari contro Weimar (e soprattutto contro la Reichswehr associata al potere di Hitler).
I vincoli della "Bündische" in esilio con i "non conformisti" e i pianificatori francesi
Oltre a questa filiazione evidente tra il movimento della gioventù tedesco, i Corpi Franchi, i gruppi paramilitari e "Kameradschatf", si constata una strana parentela tra le idee della gioventù bündisch così come si è espressa in "Kameradschatf" e quelle dei giovani non conformisti francesi degli anni '30 che aderirono alle parole d'ordine patriottiche e federaliste, individualiste e comunitariste, pianificatrici e corporativiste.
Vi sono stati contatti tra i rappresentanti delle leghe della gioventù tedesca e i gruppi non conformisti francesi attraverso Harro Schulze-Boyssen (vecchio militante della Orden Joven Alemana che più tardi svolgerà un ruolo importante nell'Orchestra Rossa, direttore di "Planner", l'equivalente tedesco della rivista francese "Plans" diretta da Philippe Lamour, fu con Otto Abetz uno dei delegati tedeschi nel fronte unico della gioventù europea, creata per iniziativa dei gruppi francesi Plans e Ordre Nouveau).(23) Da parte sua, Ordre Nouveau mantiene contatti molto stretti con Otto Strasser, con il gruppo costituito dalla rivista "Die Tat" e sopratutto con la rivista "Der Gegner" ("L'avversario") (alla quale Louis Dupeux consacra un capitulo della sua tesi sul nazional-bolscevismo) animata da Harro Schulze-Boyssen e Fred Schmid, fondatore e capo della lega Il corpo grigio scissione della Deutsche Freischar.(24) Tuttavia i contatti personali non bastano a spiegare una tale convergenza: quello che mette in contatto i migliori elementi della gioventù tedesca e francese è stato il comune rifiuto del liberalismo e del totalitarismo e una comune aspirazione ad una evoluzione spirituale (o se si preferisce culturale) politica e socio-economica.
(trad. it. della seconda parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
17) Hans Ebeling participa a campagne per altri dirigenti bündisch (Werner Lass e Karl Otto Paetel sopratutto) nelle riunioni di Freusburg (agosto 1927) e di Ommen in Olanda (agosto 1928) destinati a preparare la fondazione della lega mondiale per la pace. Questi incontri internazionali nei quali i giovani capi bündisch stabilirono contatti con rappresentanti dell'estrema sinistra dei popoli colonizzati, accelerarono la radicalizzazione delle leghe della gioventù (si noti che Hans Ebeling, Werner Lass e Karl Otto Paetel divennero poi figure di spicco del nazional-bolscevismo) e diedero luogo a Ebeling alla fondazione con il profesor Lenz nel gennaio 1930 della revista "Der Vorkampfer" di orientamento ultranazionalista e anti-capitalista ("Der Vorkampfer" adotterà elementi di analisi marxista, anti-imperialista e filo-sovietica).
18) Il movimento di Vitus Meller al quale parteciperà Theo Espers, è stato l'unico movimento nazional-bolscevico cristiano (gli altri erano indifferenti in materia religiosa o praticavano un ateismo aggressivo o si pronunciavano a favore di un neo paganismo germanico) impiantato negli ambienti cattolici (come mostra L. Dupeux il nazional-bolscevismo è stato un movimento maggioritariamente "protestante" legato alla tradizione di Arminius, Witukind e Lutero, anche se ciò non ha impedito alla cattolica Renania, regione di frontiera sensibile alle tesi nazionaliste tedesche di divenire, con Berlino e la Franconia, una piazza forte del nazional-bolscevismo).
19) "Kameradschatf" dedica ampi articoli ai processi contro il "Jungnationaler Bund, Deutsche Jungenschaft" e contro Niekisch e il "camerata Eberhard".
20) I nazional-socialisti rivoluzionari di Otto Strasser e i nazionalisti social-rivoluzionari di K.O. Paetel difendevano il medesimo punto di vista (nel suo aspetto spirituale più pagano germanico che cristiano).
21) Si veda: J. Pierre Faye. Lenguajes Totalitarios Hermann, Parigi, 1973, p. 22.
22) Secondo G. Mosse, il movimento della gioventù indipendente era indiscutibilmente "volkisch" ma il suo nazionalismo si opponeva al nazionalismo wilhelmiano ufficiale imperialista e sciovinista. Il suo nazionalismo era fondato sul Popolo e non sullo Stato, in luogo di essere aggressivo e espansivo era intensivo e introverso (G. Mosse, The Crisis of German Ideology, Schoken Books, New York, 1981, p. 179).
23) Ver: J. Louis Laubet del Bayle. Los no conformistas de los años treinta. Seuil, Parigi, 1969, p. 98.
24) J. L. Loubet del Bayle. op. cit., p. 113.
sabato 23 gennaio 2010
Movimento della gioventù e ideologia nazional-rivoluzionaria sotto la Repubblica di Weimar (Prima parte), di Thierry Mudry
Dal 1924-'25 fino alle elezioni legislative del settembre 1930, che proiettarono bruscamente in primo piano il partito nazionalsocialista, la militanza nazionalista in Germania è stata rappresentata principalmente dai gruppi paramilitari (Wherverbände) eredi dei corpi franchi, e dalle leghe della gioventù (Bünd).(1) Sotto l'effetto della crisi economica gli elementi più radicali di questi gruppi e delle leghe nazionali evolvettero verso il nazional-socialismo rivoluzionario (tendenza Strasser) o il nazional-bolscevismo, mentre gli altri (cioè la maggioranza dei membri e dei capi delle leghe) si adeguarono alla situazione creando nuovi partiti come il Partito dello Stato Tedesco (prodotto della fusione del Partito Democratico e del Giovane Ordine Tedesco di Arthur Mahraun) e il Partito Popolare Conservatore (formato da cristiano-sociali e elementi provenienti dal partito di estrema destra DNVP) cercando invano di renderli strumenti validi per il rinnovamento della Germania.
Il socialismo bündisch
I membri delle leghe della gioventù opteranno per il socialismo bündisch, variante del "socialismo tedesco" alla quale si unirono numerosi ambienti sociali e professionali e gruppi politici della Germania di Weimar. Il socialismo bündisch era molto vicino al "socialismo militaresco" che professavano la maggior parte dei gruppi paramilitari. In entrambi i casi, il loro socialismo era il più radicale degli altri, non solo nel Bünd o nel gruppo militarizzato, ma anche nella Volksgemeinschaft (la comunità di popolo) alla quale serve il Bünd e nella quale esso è inserito (2). Mentre il socialismo militaresco dei più grandi si basava sull'esperienza della guerra e sullo spirito cameratesco del fronte, il socialismo bündisch dei più giovani si appoggiava sull'esperienza delle escursioni attraverso la Germania, sul contatto con il popolo tedesco, sull'esperienza comunitaria della lega e sullo spirito cameratesco che si viveva in essa. Con la crisi e la radicalizzazione crescente della gioventù delle leghe il socialismo bündisch si trasformerà in un socialismo nazional-rivoluzionario favorevole alla nazionalizzazione totale o parziale dei mezzi di produzione e all'autarchia tedesca e centro-europea.
La sfida hitleriana
Con l'accesso di Hitler al potere, le principali leghe della gioventù (eccezion fatta per i moderati, soprattutto dell'importantissimo Deutsche Freischar) si unirono nel marzo del 1923 nella Grossdeutsche Jugenbund sotto il patrocinio dell'ammiraglio Von Trotha, vicino al presidente Hinderburg, sperando così di sfuggire alla "sincronizzazione" (Gleiehschaltung), vale a dire, alla loro dissoluzione e integrazione nella Gioventù Hitleriana. Da parte loro, le leghe più dure, più völkisch (per il quale Volk era sinonimo di razza) e allo stesso tempo critiche nei confronti del nazismo (che giudicavano da una prospettiva nazional-bolscevica) si raggrupparono in un bündisch per il servizio di difesa del lavoro e delle frontiere, sotto la presidenza di un trotzkista del nazionalsocialismo, il dr. Kleo Pleyer (3).
Nonostante tutti i loro sforzi le leghe della gioventù sono state sciolte dopo l'estate del 1933. I suoi membri entrarono in massa nella Gioventù Hitleriana e nel Deutsche Jungvolk che raggruppava gli elementi più giovani della HJ per continuare ad operare e promuovere lo spirito bündisch. I più grandi (prossimi a Friedrich Hielscher) entrono nelle SS Ahnenerbe (Eredità degli antenati, settore delle SS specializzato nella ricerca scientifica, in particolare storica e preistorica). Altri (gli strasseriani sotto la direzione di Heinz Gruber), preferirono entrare nel Fronte del lavoro al fine di accentuarne l'orientamento socialista. Infine, il dottor Werner Haverbeck tentò di riunire in un'unica organizzazione, la Reichsbund Volstum und Heimat, associazione satellite del KdF (Kraft durch Freude, Forza attraverso la Gioia) i giovani di spirito bündisch, organizzazione questa che si espanderà fino a contare un milione di membri.(4)
Comincia la repressione
Sotto la pressione di Baldur von Schirach, il leader della Gioventù Hitleriana, che temeva la loro autorità sui giovani tedeschi contestatori, si abbatte la repressione sui vecchi leader bündisch, alcuni furono esclusi dalla HJ (Werner Lass),(5) altri furono arrestati (Heinz Gruber),(6) (Robert Oelbermann)(7) o costretti all'esilio (Eberhard Koebel,(8) Fritz Borinski,(9) Hans Ebeling,(10) Karl Otto Paetel(11), ecc.), altri infine furono assassinati (Karl Lamermann)(12) durante la Notte dei lunghi coltelli. Il Reichbunde di Haverbeck fu disciolto.
Nonostante quattro divieti successivi (nel 1933, 1934, il 6 febbraio 1936 e il 13 maggio 1937) e l'incorporazione obbligatoria dei giovani tedeschi nella Gioventù Hitleriana decisa nel 1936 e applicata di fatto nel 1939, alcune leghe continuarono la loro attività in Germania nella clandestinità. Questo il caso della DJ.1.11. fondata da Tusk nel 1931(13) insieme a Karl Otto Paetel e Otto Strasser entrambi ugualmente in esilio (Helmut Hirsch, membro della DJ.1.11. fu condannato a morte il 4 giugno 1937 e impiccato a Plötzensee); è stato anche il caso del Nerother Wandervögel(14) e del Jungnationaler Bund Deutsche Jungenschaft(15) sciolti nel 1937 e i cui leader sono stati sommariamente condannati nel processo di Essen.
Se alcune leghe poterono sopravvivere nella clandestinità altri nuovi gruppi apparvero, bande di adolescenti che avevano respinto l'adesione della HJ e la militarizzazione della HJ.(16) Alcune di queste bande imitano i costumi occidentali e prefigurano le bande del dopoguerra, altre professano un cristianesimo moraleggiante e favoriscono la sopravvivenza delle organizzazioni della gioventù cristiana, altre rinnovavano l'ideale romantico dei Wandervögel. Tra questi nuovi gruppi il più conosciuto fu senza dubbio Die Weisse Rose alcuni dei cui membri erano appartenuti alle leghe della gioventù. I giovani bündisch e i loro emuli non furono gli unici a resistere al "fascismo" hitleriano, occorre ricordare anche la resistenza dei giovani comunisti nel mondo operaio e quella dei giovani cattolici in Renania e Baviera. Mentre i primi si appoggiavano all'infrastruttura clandestina del Partito comunista tedesco, i secondi lo facevano grazie al concordato firmato nel 1933 tra Hitler e il Papa.
L'ideale bündisch in esilio
L'ideale bündisch progressivamente soppresso in Germania si mantiene in vita nell'esilio all'estero. Otto Strasser sollecita le creazione di un "Ring bundischer Jugend" che si integri nel suo Deutsche front gegen das Hitler system (Fronte tedesco contro il sistema di Hitler). A Parigi, una rivista antifascista controllata dai comunisti vede la luce sotto il titolo di "Frei Deutsche Jugend" (questo nome aveva designato tra il 1913 e il 1923 una frazione del movimento della gioventù indipendente e designerà dopo la seconda guerra mondiale l'organizzazione giovanile della DDR. Karl Otto Paetel edita prima a Stoccolma, poi a Bruxelles e infine a Parigi la "Schriften der Jungen Nation" e la "Blatter des sozialistichen Nation" (diffusa in Germania dalle sorelle Silieva, membre della DJ.1.11. di Berlino). In Belgio, Hans Ebeling e Theo Hespers fondano nel 1935 l'"Arbeitgemeimschaft Bundischer Jugend" al quale aderiranno Paetel e Tusk, la rivista "Frei Deutsche Jugend", ecc... e danno alla luce il "Deutsche Jugend Front". Questo fronte della gioventù era legato a gruppi olandesi, belgi e britannici. Esso era nato dal desiderio di raggruppare tutta la gioventù tedesca d'opposizione. Ma questo tentativo non riescì a causa delle manovre comuniste e della mancanza di coesione di questi giovani oppositori. Ebeling e Hespers che non demordono diedero poi vita la rivista "Kameradschatf" dal 1937 al 1940.
(trad. it. della prima parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
1) Durante i quattro o cinque anni della breve prosperità di Weimar e in particolare tra il 1925 e il 1927, il primo piano in materia di attivismo ultra nazionalista è legato alle leghe o associazioni paramilitari (Wehrverbande). Queste leghe nascono generalmente dai corpi franchi nell'immediato dopoguerra, anche se in misura crescente recluteranno i loro membri nel movimento giovanile "borghese" (Louis Dupeux, Stratégie communiste et dynamique conservatrice. Essai sur les différents sens de l'expression "National-bolchevisme" en Allemagne, sous la République de Weimar (1919-1933), Librairie Honoré Champion, Parigi, 1976, pp. 294-5).
2) "Il Bünd è la forza dei legami comunitari in contrasto con l'individualismo anarchizzante dei vecchi Wandervögel, l'accento è posto sul gruppo (che permetterà di parlare di un socialismo bündisch), ma anche sulla gerarchia, la selezione dei membri e la libera designazione dei 'capi'. E', in ultima analisi, l'educazione di unaélite destinata a guidare e a servire la Germania alla fine di una rivoluzione culturale; è l'immagine stessa in miniatura di questa nuova Germania" (L. Dupeux, op. cit., p. 335).
3) Ver Hans Chritian Brandenburg, Die Geschichte der HJ, Verlag Wissenchaft und Politik, Colonia, 1982. pp. 137 e 139.
4) Ver Hans Chritian Brandemborg, op. cit., pag 194-5.
5) Werner Lass: fondatore e capo della "Freischar Schill", organizzazione segreta dei congiurati di Erdgenossen.
6) Heinz Gruber: fondatore e capo della "Schwenze Jungmanschaft", dissidenza social-rivoluzionaria della Gioventù Hitleriana e parte integrante del Fronte Nero di Otto Strasser.
7) Robert Oelbermann: fondatore e capo del "Nerother Wandervögel".
8) Eberhard Koebel (fondatore e capo di Task e DJ.1.11, componenti dissidenti della importante "Deutsche Freischar".
9) Fritz Borinski: uno dei dirigenti della "Deutsche Freischar", social-democratico.
10) Hans Ebeling: fondatore e capo del "Jungnationaler Bund Deutsche Jungenschaft".
11) Karl Otto Paetel: fondatore e capo del "Gruppe Sozialrevolutionarer Nacionalisten".
12) Karl Lamermann. dirigente della "Deutsche Freischar".
13) Sulla DJ.1.11. di Tusk si legga Hans Kraul, "Der jungenschafer ohne Fortune. Eberhard Koebel (Tusk) erlebt und biographisch erarbeitt von einem Weiner Gefahrten", Dipa Verlag, Frankfurt am Main, 1985 e Helmut Gran, "DJ.1.11.: Struktur und Wandel eines subkulturelles jugendlichen Miliens in vier Jahrzehnten", Dipa Verlag, Francoforte, 1976. Queste due opere sono state recensite in "Vouloir", n. 28/29, maggio 1986.
14) Sul "Nerother Wandervögel" si legga Stefan Krolle, "Bundische Umtriebe. Die Geschichte des Nerother Wandervögels vor und unter dem NS Staat, Ein Jugendbund zwischen Konformität und Widerstand", Lit Verlag, Munster, 1985.
15) Vedi sotto.
16) Su questi nuovi gruppi si veda: Fritz Theilen, "Edelweisspiraten", Fischen Taschenbuch Verlag, Frankfurt an Main, 1984.
Il socialismo bündisch
I membri delle leghe della gioventù opteranno per il socialismo bündisch, variante del "socialismo tedesco" alla quale si unirono numerosi ambienti sociali e professionali e gruppi politici della Germania di Weimar. Il socialismo bündisch era molto vicino al "socialismo militaresco" che professavano la maggior parte dei gruppi paramilitari. In entrambi i casi, il loro socialismo era il più radicale degli altri, non solo nel Bünd o nel gruppo militarizzato, ma anche nella Volksgemeinschaft (la comunità di popolo) alla quale serve il Bünd e nella quale esso è inserito (2). Mentre il socialismo militaresco dei più grandi si basava sull'esperienza della guerra e sullo spirito cameratesco del fronte, il socialismo bündisch dei più giovani si appoggiava sull'esperienza delle escursioni attraverso la Germania, sul contatto con il popolo tedesco, sull'esperienza comunitaria della lega e sullo spirito cameratesco che si viveva in essa. Con la crisi e la radicalizzazione crescente della gioventù delle leghe il socialismo bündisch si trasformerà in un socialismo nazional-rivoluzionario favorevole alla nazionalizzazione totale o parziale dei mezzi di produzione e all'autarchia tedesca e centro-europea.
La sfida hitleriana
Con l'accesso di Hitler al potere, le principali leghe della gioventù (eccezion fatta per i moderati, soprattutto dell'importantissimo Deutsche Freischar) si unirono nel marzo del 1923 nella Grossdeutsche Jugenbund sotto il patrocinio dell'ammiraglio Von Trotha, vicino al presidente Hinderburg, sperando così di sfuggire alla "sincronizzazione" (Gleiehschaltung), vale a dire, alla loro dissoluzione e integrazione nella Gioventù Hitleriana. Da parte loro, le leghe più dure, più völkisch (per il quale Volk era sinonimo di razza) e allo stesso tempo critiche nei confronti del nazismo (che giudicavano da una prospettiva nazional-bolscevica) si raggrupparono in un bündisch per il servizio di difesa del lavoro e delle frontiere, sotto la presidenza di un trotzkista del nazionalsocialismo, il dr. Kleo Pleyer (3).
Nonostante tutti i loro sforzi le leghe della gioventù sono state sciolte dopo l'estate del 1933. I suoi membri entrarono in massa nella Gioventù Hitleriana e nel Deutsche Jungvolk che raggruppava gli elementi più giovani della HJ per continuare ad operare e promuovere lo spirito bündisch. I più grandi (prossimi a Friedrich Hielscher) entrono nelle SS Ahnenerbe (Eredità degli antenati, settore delle SS specializzato nella ricerca scientifica, in particolare storica e preistorica). Altri (gli strasseriani sotto la direzione di Heinz Gruber), preferirono entrare nel Fronte del lavoro al fine di accentuarne l'orientamento socialista. Infine, il dottor Werner Haverbeck tentò di riunire in un'unica organizzazione, la Reichsbund Volstum und Heimat, associazione satellite del KdF (Kraft durch Freude, Forza attraverso la Gioia) i giovani di spirito bündisch, organizzazione questa che si espanderà fino a contare un milione di membri.(4)
Comincia la repressione
Sotto la pressione di Baldur von Schirach, il leader della Gioventù Hitleriana, che temeva la loro autorità sui giovani tedeschi contestatori, si abbatte la repressione sui vecchi leader bündisch, alcuni furono esclusi dalla HJ (Werner Lass),(5) altri furono arrestati (Heinz Gruber),(6) (Robert Oelbermann)(7) o costretti all'esilio (Eberhard Koebel,(8) Fritz Borinski,(9) Hans Ebeling,(10) Karl Otto Paetel(11), ecc.), altri infine furono assassinati (Karl Lamermann)(12) durante la Notte dei lunghi coltelli. Il Reichbunde di Haverbeck fu disciolto.
Nonostante quattro divieti successivi (nel 1933, 1934, il 6 febbraio 1936 e il 13 maggio 1937) e l'incorporazione obbligatoria dei giovani tedeschi nella Gioventù Hitleriana decisa nel 1936 e applicata di fatto nel 1939, alcune leghe continuarono la loro attività in Germania nella clandestinità. Questo il caso della DJ.1.11. fondata da Tusk nel 1931(13) insieme a Karl Otto Paetel e Otto Strasser entrambi ugualmente in esilio (Helmut Hirsch, membro della DJ.1.11. fu condannato a morte il 4 giugno 1937 e impiccato a Plötzensee); è stato anche il caso del Nerother Wandervögel(14) e del Jungnationaler Bund Deutsche Jungenschaft(15) sciolti nel 1937 e i cui leader sono stati sommariamente condannati nel processo di Essen.
Se alcune leghe poterono sopravvivere nella clandestinità altri nuovi gruppi apparvero, bande di adolescenti che avevano respinto l'adesione della HJ e la militarizzazione della HJ.(16) Alcune di queste bande imitano i costumi occidentali e prefigurano le bande del dopoguerra, altre professano un cristianesimo moraleggiante e favoriscono la sopravvivenza delle organizzazioni della gioventù cristiana, altre rinnovavano l'ideale romantico dei Wandervögel. Tra questi nuovi gruppi il più conosciuto fu senza dubbio Die Weisse Rose alcuni dei cui membri erano appartenuti alle leghe della gioventù. I giovani bündisch e i loro emuli non furono gli unici a resistere al "fascismo" hitleriano, occorre ricordare anche la resistenza dei giovani comunisti nel mondo operaio e quella dei giovani cattolici in Renania e Baviera. Mentre i primi si appoggiavano all'infrastruttura clandestina del Partito comunista tedesco, i secondi lo facevano grazie al concordato firmato nel 1933 tra Hitler e il Papa.
L'ideale bündisch in esilio
L'ideale bündisch progressivamente soppresso in Germania si mantiene in vita nell'esilio all'estero. Otto Strasser sollecita le creazione di un "Ring bundischer Jugend" che si integri nel suo Deutsche front gegen das Hitler system (Fronte tedesco contro il sistema di Hitler). A Parigi, una rivista antifascista controllata dai comunisti vede la luce sotto il titolo di "Frei Deutsche Jugend" (questo nome aveva designato tra il 1913 e il 1923 una frazione del movimento della gioventù indipendente e designerà dopo la seconda guerra mondiale l'organizzazione giovanile della DDR. Karl Otto Paetel edita prima a Stoccolma, poi a Bruxelles e infine a Parigi la "Schriften der Jungen Nation" e la "Blatter des sozialistichen Nation" (diffusa in Germania dalle sorelle Silieva, membre della DJ.1.11. di Berlino). In Belgio, Hans Ebeling e Theo Hespers fondano nel 1935 l'"Arbeitgemeimschaft Bundischer Jugend" al quale aderiranno Paetel e Tusk, la rivista "Frei Deutsche Jugend", ecc... e danno alla luce il "Deutsche Jugend Front". Questo fronte della gioventù era legato a gruppi olandesi, belgi e britannici. Esso era nato dal desiderio di raggruppare tutta la gioventù tedesca d'opposizione. Ma questo tentativo non riescì a causa delle manovre comuniste e della mancanza di coesione di questi giovani oppositori. Ebeling e Hespers che non demordono diedero poi vita la rivista "Kameradschatf" dal 1937 al 1940.
(trad. it. della prima parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
1) Durante i quattro o cinque anni della breve prosperità di Weimar e in particolare tra il 1925 e il 1927, il primo piano in materia di attivismo ultra nazionalista è legato alle leghe o associazioni paramilitari (Wehrverbande). Queste leghe nascono generalmente dai corpi franchi nell'immediato dopoguerra, anche se in misura crescente recluteranno i loro membri nel movimento giovanile "borghese" (Louis Dupeux, Stratégie communiste et dynamique conservatrice. Essai sur les différents sens de l'expression "National-bolchevisme" en Allemagne, sous la République de Weimar (1919-1933), Librairie Honoré Champion, Parigi, 1976, pp. 294-5).
2) "Il Bünd è la forza dei legami comunitari in contrasto con l'individualismo anarchizzante dei vecchi Wandervögel, l'accento è posto sul gruppo (che permetterà di parlare di un socialismo bündisch), ma anche sulla gerarchia, la selezione dei membri e la libera designazione dei 'capi'. E', in ultima analisi, l'educazione di unaélite destinata a guidare e a servire la Germania alla fine di una rivoluzione culturale; è l'immagine stessa in miniatura di questa nuova Germania" (L. Dupeux, op. cit., p. 335).
3) Ver Hans Chritian Brandenburg, Die Geschichte der HJ, Verlag Wissenchaft und Politik, Colonia, 1982. pp. 137 e 139.
4) Ver Hans Chritian Brandemborg, op. cit., pag 194-5.
5) Werner Lass: fondatore e capo della "Freischar Schill", organizzazione segreta dei congiurati di Erdgenossen.
6) Heinz Gruber: fondatore e capo della "Schwenze Jungmanschaft", dissidenza social-rivoluzionaria della Gioventù Hitleriana e parte integrante del Fronte Nero di Otto Strasser.
7) Robert Oelbermann: fondatore e capo del "Nerother Wandervögel".
8) Eberhard Koebel (fondatore e capo di Task e DJ.1.11, componenti dissidenti della importante "Deutsche Freischar".
9) Fritz Borinski: uno dei dirigenti della "Deutsche Freischar", social-democratico.
10) Hans Ebeling: fondatore e capo del "Jungnationaler Bund Deutsche Jungenschaft".
11) Karl Otto Paetel: fondatore e capo del "Gruppe Sozialrevolutionarer Nacionalisten".
12) Karl Lamermann. dirigente della "Deutsche Freischar".
13) Sulla DJ.1.11. di Tusk si legga Hans Kraul, "Der jungenschafer ohne Fortune. Eberhard Koebel (Tusk) erlebt und biographisch erarbeitt von einem Weiner Gefahrten", Dipa Verlag, Frankfurt am Main, 1985 e Helmut Gran, "DJ.1.11.: Struktur und Wandel eines subkulturelles jugendlichen Miliens in vier Jahrzehnten", Dipa Verlag, Francoforte, 1976. Queste due opere sono state recensite in "Vouloir", n. 28/29, maggio 1986.
14) Sul "Nerother Wandervögel" si legga Stefan Krolle, "Bundische Umtriebe. Die Geschichte des Nerother Wandervögels vor und unter dem NS Staat, Ein Jugendbund zwischen Konformität und Widerstand", Lit Verlag, Munster, 1985.
15) Vedi sotto.
16) Su questi nuovi gruppi si veda: Fritz Theilen, "Edelweisspiraten", Fischen Taschenbuch Verlag, Frankfurt an Main, 1984.
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