"E' incontestabilmente la migliore storia del movimento della gioventù tedesca". Quasi tutti sono unanimi nell'accettare questo giudizio sopra il piccolo libro di Fritz Borinski e Werner Milch. Entrambi gli autori abbandoneranno la Germania nazionalsocialista rispettivamente nel 1934 e nel 1938. Borinski, militante socialista, fuggirà in Inghilterra da dove salperà per l'Australia nel 1940. Nel 1941 ritorna a Londra e partecipa ai lavori di una commissione incaricata di "rieducare" i tedeschi a guerra finita. Werner Milch è liberato nel 1938 da un campo di concentramento e sceglie anche lui l'Inghilterra come terra d'esilio. Durante la Battaglia di Inghilterra sarà internato per sei mesi ad Exeter.
Il loro libro si inscrive quindi in un progetto di rieducazione forzata. Generalmente questo genere di opera non brilla per la sua oggettività. La propaganda ha spesso risposto con la propaganda a dispetto della verità storica e dell'onestà intellettuale. Per quello che concerne il movimento della gioventù, tutte le idee e tutti i temi che ne derivano sono stati assimilati alla sua traduzione nazionalsocialista. Questo tipo di amalgama per fortuna non si incontra nell'opera di Borinski e Milch. Il suo fine non è quello di condannare il fenomeno della Jugendbewegung ma al contrario quello di resuscitarlo, dandole vigore e restaurandone la sua pluralità, la sua diversità, la sua abbondanza di prospettive anteriori al 1933. Nella breve prefazione alla prima edizione inglese del 1944 dicono chiaramente che desiderano il ritorno della libertà spirituale propria dei Wandervögel e dei loro eredi. Per loro il fenomeno è indissociabile dalla storia tedesca e non può essere cancellato per decreto.
L'interesse storico della loro opera risiede principalmente nella classificazione che offre. Quattro periodi marcano la storia del movimento: 1) la fase dei Wandervögel; 2) la fase della Freideutsche Jugend; 3) la fase della Bündische Jugend; 4) la fase di dissoluzione a causa della repressione nazionalsocialista. Questo schema è tuttora valido. L'evoluzione del movimento della gioventù si sviluppa in queste quattro fasi. La storia, dopo il 1945 non ha permesso l'emergere di una quinta fase; la "rieducazione" ha schiacciato la matrice di umanesimo con il pretesto che questa matrice aveva al tempo stesso generato il nazismo. Borinski e Milch non hanno visto il loro sogno realizzato.
La prima fase inaugurata da Karl Fischer essenzialmente è una reazione contro la rigidità borghese, contro l'atteggiamento arrogante della "Belle Epoque", lo snobismo materialista, ecc. Il Wandervögel di Fischer istituisce una "nuova scuola", più vicina alla naturalezza, più emancipata in relazione alle convenzioni e alle istituzioni scolastiche, vettori di un sapere schematico. Il Wandervögel è la contestazione antecedente al 1914. Il movimento crea contro-istituzioni come gli ostelli della gioventù, ritorna alla terra e abbandona i deserti di asfalto che sono le città, scopre il campeggio e le escursioni nei boschi e nelle selve. Il Wandervögel respinge le frivolezze del borghese, il ballo, la moda, ecc. così come condanna l'alcolismo e l'abuso di tabacco.
La seconda fase, quella della Freideutsche Jugend è di fatto una fase di transizione tra quel movimento degli studenti che erano i Wandervögel e quello più politicizzato della fase bündisch. Questa fase è ancora in gran parte apolitica. La comunità Freideutsche sarà la prima ad essere assorbita in una formazione politica adulta adulta. Con questa divisione si da il primo segno di politicizzazione generale della società tedesca. La politicizzazione sarà innescata della contestazione dei tragici avvenimenti che conoscerà la Germania: inflazione, carestia, reparazioni imposte dal Trattato di Versalles, agitazioni sociali, ecc. Il grande sociologo Max Weber parlerà a questo proposito de "la notte polare della realtà politica e della pauperizzazione economica che ucciderà l'estasi della rivoluzione e annegherà la primavera di una gioventù esuberante e fiorente". Il volo fuori dalla realtà, l'amata marginalizzazione secondo Fischer si scontrano con le frustrazioni della realtà sociale, frustrazioni dovute alla constatazione che non è possibile con una economia così vacillante e una nazione così subordinata creare l'uomo nuovo. Per rimuovere gli ostacoli della miseria socio-politica è necessario, evidentemente, agire su un terreno politico... I capi dei diversi movimenti non possono coltivare indefinitamente le loro idee filosofiche né continuare i loro sogni romantici di libertà. Dal magma degli ideali idilliaci o fugaci, sublimi o eccentrici nascerà la terza fase, la fase bündisch.
L'anarchismo evapora. Le leghe che di seguito si costituiranno accettano i principi guida e le gerarchie organizzative. Nelle masse appariranno le uniformi che rimpiazzano a poco a poco il corredo ornamentale, le camicie colorate e i cappelli con fiori. Lo "stile" succede così all'affascinante fantasia. L'accento è posto in seguito sul Bünd in quanto comunità, in quanto istanza sovrapersonale ("Le persone muoiono come mosche ma quello che è oggettivo non muore mai"). Il Bünd recluta i migliori giovani e in questo è sentito come élitario, ma i suoi capi sono eletti come tra gli antichi germani. Il Bünd funziona democraticamente: i capi eletti discutono piani e progetti con tutti i membri.
Permane il principio di autonomia nonostante il cambiamento delle forme. Ma quando la politicizzazione della società tedesca raggiunge il suo apice dopo le campagne elettorali che hanno portato Hitler al potere, questo principio di autonomia si mostra terribilmente debole di fronte alle truppe della gioventù politicizzata e fanatizzata. Hitler aveva sempre mostrato il suo disprezzo per i "marginali" del movimento della gioventù e farà tutto il possibile in modo che essi si uniscano alle fila del suo partito o scompaiano. Nonostante un ultimo tentativo di raggruppamento sotto l'egida del vecchio ammiraglio Von Trotha, i Bünd finiranno per essere proibiti o disciolti. I recalcitranti saranno perseguiti inesorabilmente. Il nuovo totalitarismo tedesco come il totalitarismo morbido che noi soffriamo oggi non tollererà alcuna area di autonomia. Quando tornerà ad esistere qualcosa di così sublime, efficace e sanamente educatrice come sono stati i Bünd?. Alla brutalità delle SA hanno fatto seguito le bolle di sapone dei giornalisti inquisitori, degli psicanalisti viziosi, dei piccoli borghesi ripugnanti, dei consumatori di sguardi fissi nel vuoto, dei soggetti silenziosi e tristi del Big Brother.
(trad. it. di Michael Froissard, Las cuatro fases de la historia del movimiento de juventud aleman, in "Disidencias", http://www.arrakis.es/~fsln/ale-1.htm)
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martedì 26 gennaio 2010
domenica 24 gennaio 2010
Movimento della gioventù e ideologia nazional-rivoluzionaria sotto la Repubblica di Weimar (Seconda parte), di Thierry Mudry
Hans Ebeling e Theo Hespers
La rivista "Kameradschatf" (Cameratismo) costituisce un'importante testimonianza sulla resistenza della gioventù bündisch allo stato hitleriano e sul progetto di stato e società che essa opponeva al fascismo. Questa rivista di lingua tedesca pubblicata in Belgio era distribuita clandestinamente in Germania. I suoi fondatori Hans Ebeling e Theo Hespers erano due vecchi capi delle leghe della gioventù in esilio. Il primo, nato nel 1897 a Krefeld aveva preso parte alla prima guerra mondiale (durante la quale è stato promosso al grado di tenente); ai combattimenti del 1920 (Renania), nelle fila della Reichwehr provvisoria e alla resistenza contro le truppe di occupazione francesi della Ruhr. Poco dopo entra a far parte del Jungnationaler Bünd dal quale si separò nel 1924 per fondare la Jungnationaler Bünd Deutsche Jungenschaft più attiva e radicale della prima e che evolverà presto su posizioni nazional-bolsceviche. Dalla fine del 1929 fino al gennaio 1933 Ebeling dirige con il profesor Lenz la rivista "Der Vorkampfer".(17) Theo Hespers, nato nel 1903 entra a quattordici anni nell'organizzazione della gioventù cattolica Quickborn a cui apparterrà fino al 1927. Participa anche alla resistenza passiva contro l'occupazione franco-belga della Ruhr. In seguito aderirà alla Vitus heller Bewegung(18) e dirigerà la "Pfadfinderschaft Westmark" che costituirà insieme con la lega di Ebeling, la Freischar Schill e la giovane lega prussiana di Jupp Hoven, il Comitato di lotta dei gruppi nazional-rivoluzionari occidentali in Renania.
Il Bünd, alternativa ai partiti e al partito unico
"Kameradschatf" è stata la tribuna dei giovani oppositori all'hitlerismo. I "giovani nazionalisti", i "giovani socialisti", i "giovani cattolici" e i "giovani protestanti" si esprimevano in "Kameradschatf" e in essa si firmavano bündisch, nazionalisti völkisch e della grande Germania, cristiani, democratici e socialisti.
Per loro, il Bünd costituiva un modello politico, un modello di "democrazia in Germania" fondato su di un Fuhrer Gefolgschaft (un Fuhrer carismatico al servizio dell'idea, liberamente eletto e sottoposto alla permanente approvazione del gruppo, essendo egli solo un "primus inter pares"). Il Bünd si opponeva ai partiti falliti della democrazia weimeriana e al partito unico della dittatura hitleriana. Il Bünd era un modello sociale fondato sul cameratismo (Kameradschatf) opposto alla Schadenfreude hitleriana, un modello di integrazione dell'individuo e di socializzazione fondato sull'entusiasmo, un modello di educazione politica e un modello al tempo stesso di comunità di combattenti rivoluzionari formata dai giovani attivisti tedeschi nemici di Weimar e dell'hitlerismo.
Per i collaboratori di "Kameradschatf" che insistevano particolarmente sul ruolo svolto dal Bünd in materia di educazione politica e per i quali l'uomo bündisch era l'uomo politico per eccellenza interamente dedito al servizio dello Stato del popolo, lo stato hitleriano appariva come una dittatura di elementi piccolo-borghesi apolitici (associati a una Reichwehr a cui era delegata ogni responsabilità politica). La liquidazione politica, a volte anche fisica, sotto il III Reich dell'attivismo nazionalista (gruppi paramilitari e leghe della gioventù) considerato pericoloso per i nuovi padroni della Germania, gli pareva essere un aspetto rivelatore.(19)
Ridefinire la Volkgemeinschaft
I nazionalisti völkisch prendono le difese del popolo e del Volkstum ma respingono l'imperialismo neo-tedesco degli hitleriani; nello spirito dei collaboratori di "Kameradschatf" il nazionalismo völkisch si consacra nella difesa dell'indipendenza e del Volkstum di tutti i popoli. Difendono i popoli dallo sfruttamento capitalistico persistente e dall'arbitrio dello stato hitleriano, propongono la costituzione di una vera e propria Volksgemeinschaft (comunità di popolo) senza relazioni con la suddetta Volkgemeinschaft prodotta dalla dittatura politica e dalla massificazione hitleriana, la costituzione di questa "vera" Volkgemeinschaft necessitava ai loro occhi di un nuovo ordine socio-economico (socialista) che ponesse fine all'ordine di classe nato dal capitalismo e un riorientamento spirituale (völkisch) di essenza cristiana che combattesse lo sviluppo capitalista dell'epoca.(20)
E' stato il caso di Otto Strasser, che contrapponeva la grande tradizione tedesca fondata sul rifiuto del dualismo austro-prussiano, e tutto quello che ne consegue, il pangermanesimo.
Rifiutano l'economia capitalistica fondata sul profitto così come sull'economia di guerra e l'"anarchia burocratica" (simbiosi questa che è stata realizzata alla perfezione dalla Germania hitleriana) alle quali pretendono di sostituire un Piano (tedesco prima e europeo poi). Preconizzavano nel contesto di questo Piano un'economia destinata a soddisfare le necessità del popolo, la nazionalizzazione delle industrie come chiave che rompesse il potere del grande capitale e la divisione delle grandi proprietà terriere e infine la costituzione di cooperative in tutti gli ambiti dell'attività economica.
La tradizione libertaria dei Wandervögel
La redazione di "Kameradschatf" si dichiarava erede di due tradizioni:
1) il movimento della gioventù indipendente, sopratutto della "Gioventù tedesca libera" nata dalla riunione di Hohe Meissner del 1913.
Contro il mondo paternalistico (Vatenvelt) il movimento giovanile aveva affermato la sua lealtà ai padri originari, agli antenati (Vorvater).(21) Contro il controllo delle istituzioni (scuola, chiesa, famiglia) e la società borghese rivendicata la sua indipendenza accogliendo giovani leader nel suo seno. Contro lo stato wilhelmiano e lo sciovinismo borghese affermato il suo amore per il Volk.(22) Contro la grande città il movimento della gioventù aveva proposto il "Wandern", il vagabondaggio attraverso il paese tedesco (la Germania profonda) e il contatto con il Volk tedesco autentico. Contro la religione rivelata il movimento giovanile aveva tentato di risvegliare una religiosità germanica. Contro il tabagismo e l'alcolismo che condannano, contro la degenerazione fisica, aveva esaltato la forza fisica e la bellezza nordica (dipinta dal pittore Fidus) praticando la ginnastica e il nudismo.
Infine, dopo la prova della grande guerra il movimento della gioventù aveva fondato una grande lega nata nel 1924-'25 dalla fusione di gruppi scouts dissidenti, del Wandervögel e della gioventù tedesca libera (1919).
La tradizione dei Corpi Franchi
2) I corpi franchi che nel 1919 formarono la Reichwehr provvisoria prima di convertirsi in nemico di questo esercito fuori dalle clausole militari di Versalles (in cui rivivevano le tradizioni nobiliari dell'esercito imperiale ponendo così termine alla democratizzazione dell'esercito e sopratutto del corpo degli ufficiali, provocato dalla grande guerra e dalle sue conseguenze) e i gruppi paramilitari nazional-rivoluzionari che succedono ai corpi franchi e che si trovano di fronte alla Reazione incarnata dagli industriali e dai latifondisti, i generali della Reichwehr e i politici della destra.
Nonostante l'originalità dell'approccio adottato dalla rivista (interpretazione che si avvicina per certi versi alla "teoria del totalitarismo"), "Kameradschatf" riprende contro l'hitlerismo certe critiche formulate anteriormente dai suoi predecessori dei corpi franchi e dei gruppi paramilitari contro Weimar (e soprattutto contro la Reichswehr associata al potere di Hitler).
I vincoli della "Bündische" in esilio con i "non conformisti" e i pianificatori francesi
Oltre a questa filiazione evidente tra il movimento della gioventù tedesco, i Corpi Franchi, i gruppi paramilitari e "Kameradschatf", si constata una strana parentela tra le idee della gioventù bündisch così come si è espressa in "Kameradschatf" e quelle dei giovani non conformisti francesi degli anni '30 che aderirono alle parole d'ordine patriottiche e federaliste, individualiste e comunitariste, pianificatrici e corporativiste.
Vi sono stati contatti tra i rappresentanti delle leghe della gioventù tedesca e i gruppi non conformisti francesi attraverso Harro Schulze-Boyssen (vecchio militante della Orden Joven Alemana che più tardi svolgerà un ruolo importante nell'Orchestra Rossa, direttore di "Planner", l'equivalente tedesco della rivista francese "Plans" diretta da Philippe Lamour, fu con Otto Abetz uno dei delegati tedeschi nel fronte unico della gioventù europea, creata per iniziativa dei gruppi francesi Plans e Ordre Nouveau).(23) Da parte sua, Ordre Nouveau mantiene contatti molto stretti con Otto Strasser, con il gruppo costituito dalla rivista "Die Tat" e sopratutto con la rivista "Der Gegner" ("L'avversario") (alla quale Louis Dupeux consacra un capitulo della sua tesi sul nazional-bolscevismo) animata da Harro Schulze-Boyssen e Fred Schmid, fondatore e capo della lega Il corpo grigio scissione della Deutsche Freischar.(24) Tuttavia i contatti personali non bastano a spiegare una tale convergenza: quello che mette in contatto i migliori elementi della gioventù tedesca e francese è stato il comune rifiuto del liberalismo e del totalitarismo e una comune aspirazione ad una evoluzione spirituale (o se si preferisce culturale) politica e socio-economica.
(trad. it. della seconda parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
17) Hans Ebeling participa a campagne per altri dirigenti bündisch (Werner Lass e Karl Otto Paetel sopratutto) nelle riunioni di Freusburg (agosto 1927) e di Ommen in Olanda (agosto 1928) destinati a preparare la fondazione della lega mondiale per la pace. Questi incontri internazionali nei quali i giovani capi bündisch stabilirono contatti con rappresentanti dell'estrema sinistra dei popoli colonizzati, accelerarono la radicalizzazione delle leghe della gioventù (si noti che Hans Ebeling, Werner Lass e Karl Otto Paetel divennero poi figure di spicco del nazional-bolscevismo) e diedero luogo a Ebeling alla fondazione con il profesor Lenz nel gennaio 1930 della revista "Der Vorkampfer" di orientamento ultranazionalista e anti-capitalista ("Der Vorkampfer" adotterà elementi di analisi marxista, anti-imperialista e filo-sovietica).
18) Il movimento di Vitus Meller al quale parteciperà Theo Espers, è stato l'unico movimento nazional-bolscevico cristiano (gli altri erano indifferenti in materia religiosa o praticavano un ateismo aggressivo o si pronunciavano a favore di un neo paganismo germanico) impiantato negli ambienti cattolici (come mostra L. Dupeux il nazional-bolscevismo è stato un movimento maggioritariamente "protestante" legato alla tradizione di Arminius, Witukind e Lutero, anche se ciò non ha impedito alla cattolica Renania, regione di frontiera sensibile alle tesi nazionaliste tedesche di divenire, con Berlino e la Franconia, una piazza forte del nazional-bolscevismo).
19) "Kameradschatf" dedica ampi articoli ai processi contro il "Jungnationaler Bund, Deutsche Jungenschaft" e contro Niekisch e il "camerata Eberhard".
20) I nazional-socialisti rivoluzionari di Otto Strasser e i nazionalisti social-rivoluzionari di K.O. Paetel difendevano il medesimo punto di vista (nel suo aspetto spirituale più pagano germanico che cristiano).
21) Si veda: J. Pierre Faye. Lenguajes Totalitarios Hermann, Parigi, 1973, p. 22.
22) Secondo G. Mosse, il movimento della gioventù indipendente era indiscutibilmente "volkisch" ma il suo nazionalismo si opponeva al nazionalismo wilhelmiano ufficiale imperialista e sciovinista. Il suo nazionalismo era fondato sul Popolo e non sullo Stato, in luogo di essere aggressivo e espansivo era intensivo e introverso (G. Mosse, The Crisis of German Ideology, Schoken Books, New York, 1981, p. 179).
23) Ver: J. Louis Laubet del Bayle. Los no conformistas de los años treinta. Seuil, Parigi, 1969, p. 98.
24) J. L. Loubet del Bayle. op. cit., p. 113.
La rivista "Kameradschatf" (Cameratismo) costituisce un'importante testimonianza sulla resistenza della gioventù bündisch allo stato hitleriano e sul progetto di stato e società che essa opponeva al fascismo. Questa rivista di lingua tedesca pubblicata in Belgio era distribuita clandestinamente in Germania. I suoi fondatori Hans Ebeling e Theo Hespers erano due vecchi capi delle leghe della gioventù in esilio. Il primo, nato nel 1897 a Krefeld aveva preso parte alla prima guerra mondiale (durante la quale è stato promosso al grado di tenente); ai combattimenti del 1920 (Renania), nelle fila della Reichwehr provvisoria e alla resistenza contro le truppe di occupazione francesi della Ruhr. Poco dopo entra a far parte del Jungnationaler Bünd dal quale si separò nel 1924 per fondare la Jungnationaler Bünd Deutsche Jungenschaft più attiva e radicale della prima e che evolverà presto su posizioni nazional-bolsceviche. Dalla fine del 1929 fino al gennaio 1933 Ebeling dirige con il profesor Lenz la rivista "Der Vorkampfer".(17) Theo Hespers, nato nel 1903 entra a quattordici anni nell'organizzazione della gioventù cattolica Quickborn a cui apparterrà fino al 1927. Participa anche alla resistenza passiva contro l'occupazione franco-belga della Ruhr. In seguito aderirà alla Vitus heller Bewegung(18) e dirigerà la "Pfadfinderschaft Westmark" che costituirà insieme con la lega di Ebeling, la Freischar Schill e la giovane lega prussiana di Jupp Hoven, il Comitato di lotta dei gruppi nazional-rivoluzionari occidentali in Renania.
Il Bünd, alternativa ai partiti e al partito unico
"Kameradschatf" è stata la tribuna dei giovani oppositori all'hitlerismo. I "giovani nazionalisti", i "giovani socialisti", i "giovani cattolici" e i "giovani protestanti" si esprimevano in "Kameradschatf" e in essa si firmavano bündisch, nazionalisti völkisch e della grande Germania, cristiani, democratici e socialisti.
Per loro, il Bünd costituiva un modello politico, un modello di "democrazia in Germania" fondato su di un Fuhrer Gefolgschaft (un Fuhrer carismatico al servizio dell'idea, liberamente eletto e sottoposto alla permanente approvazione del gruppo, essendo egli solo un "primus inter pares"). Il Bünd si opponeva ai partiti falliti della democrazia weimeriana e al partito unico della dittatura hitleriana. Il Bünd era un modello sociale fondato sul cameratismo (Kameradschatf) opposto alla Schadenfreude hitleriana, un modello di integrazione dell'individuo e di socializzazione fondato sull'entusiasmo, un modello di educazione politica e un modello al tempo stesso di comunità di combattenti rivoluzionari formata dai giovani attivisti tedeschi nemici di Weimar e dell'hitlerismo.
Per i collaboratori di "Kameradschatf" che insistevano particolarmente sul ruolo svolto dal Bünd in materia di educazione politica e per i quali l'uomo bündisch era l'uomo politico per eccellenza interamente dedito al servizio dello Stato del popolo, lo stato hitleriano appariva come una dittatura di elementi piccolo-borghesi apolitici (associati a una Reichwehr a cui era delegata ogni responsabilità politica). La liquidazione politica, a volte anche fisica, sotto il III Reich dell'attivismo nazionalista (gruppi paramilitari e leghe della gioventù) considerato pericoloso per i nuovi padroni della Germania, gli pareva essere un aspetto rivelatore.(19)
Ridefinire la Volkgemeinschaft
I nazionalisti völkisch prendono le difese del popolo e del Volkstum ma respingono l'imperialismo neo-tedesco degli hitleriani; nello spirito dei collaboratori di "Kameradschatf" il nazionalismo völkisch si consacra nella difesa dell'indipendenza e del Volkstum di tutti i popoli. Difendono i popoli dallo sfruttamento capitalistico persistente e dall'arbitrio dello stato hitleriano, propongono la costituzione di una vera e propria Volksgemeinschaft (comunità di popolo) senza relazioni con la suddetta Volkgemeinschaft prodotta dalla dittatura politica e dalla massificazione hitleriana, la costituzione di questa "vera" Volkgemeinschaft necessitava ai loro occhi di un nuovo ordine socio-economico (socialista) che ponesse fine all'ordine di classe nato dal capitalismo e un riorientamento spirituale (völkisch) di essenza cristiana che combattesse lo sviluppo capitalista dell'epoca.(20)
E' stato il caso di Otto Strasser, che contrapponeva la grande tradizione tedesca fondata sul rifiuto del dualismo austro-prussiano, e tutto quello che ne consegue, il pangermanesimo.
Rifiutano l'economia capitalistica fondata sul profitto così come sull'economia di guerra e l'"anarchia burocratica" (simbiosi questa che è stata realizzata alla perfezione dalla Germania hitleriana) alle quali pretendono di sostituire un Piano (tedesco prima e europeo poi). Preconizzavano nel contesto di questo Piano un'economia destinata a soddisfare le necessità del popolo, la nazionalizzazione delle industrie come chiave che rompesse il potere del grande capitale e la divisione delle grandi proprietà terriere e infine la costituzione di cooperative in tutti gli ambiti dell'attività economica.
La tradizione libertaria dei Wandervögel
La redazione di "Kameradschatf" si dichiarava erede di due tradizioni:
1) il movimento della gioventù indipendente, sopratutto della "Gioventù tedesca libera" nata dalla riunione di Hohe Meissner del 1913.
Contro il mondo paternalistico (Vatenvelt) il movimento giovanile aveva affermato la sua lealtà ai padri originari, agli antenati (Vorvater).(21) Contro il controllo delle istituzioni (scuola, chiesa, famiglia) e la società borghese rivendicata la sua indipendenza accogliendo giovani leader nel suo seno. Contro lo stato wilhelmiano e lo sciovinismo borghese affermato il suo amore per il Volk.(22) Contro la grande città il movimento della gioventù aveva proposto il "Wandern", il vagabondaggio attraverso il paese tedesco (la Germania profonda) e il contatto con il Volk tedesco autentico. Contro la religione rivelata il movimento giovanile aveva tentato di risvegliare una religiosità germanica. Contro il tabagismo e l'alcolismo che condannano, contro la degenerazione fisica, aveva esaltato la forza fisica e la bellezza nordica (dipinta dal pittore Fidus) praticando la ginnastica e il nudismo.
Infine, dopo la prova della grande guerra il movimento della gioventù aveva fondato una grande lega nata nel 1924-'25 dalla fusione di gruppi scouts dissidenti, del Wandervögel e della gioventù tedesca libera (1919).
La tradizione dei Corpi Franchi
2) I corpi franchi che nel 1919 formarono la Reichwehr provvisoria prima di convertirsi in nemico di questo esercito fuori dalle clausole militari di Versalles (in cui rivivevano le tradizioni nobiliari dell'esercito imperiale ponendo così termine alla democratizzazione dell'esercito e sopratutto del corpo degli ufficiali, provocato dalla grande guerra e dalle sue conseguenze) e i gruppi paramilitari nazional-rivoluzionari che succedono ai corpi franchi e che si trovano di fronte alla Reazione incarnata dagli industriali e dai latifondisti, i generali della Reichwehr e i politici della destra.
Nonostante l'originalità dell'approccio adottato dalla rivista (interpretazione che si avvicina per certi versi alla "teoria del totalitarismo"), "Kameradschatf" riprende contro l'hitlerismo certe critiche formulate anteriormente dai suoi predecessori dei corpi franchi e dei gruppi paramilitari contro Weimar (e soprattutto contro la Reichswehr associata al potere di Hitler).
I vincoli della "Bündische" in esilio con i "non conformisti" e i pianificatori francesi
Oltre a questa filiazione evidente tra il movimento della gioventù tedesco, i Corpi Franchi, i gruppi paramilitari e "Kameradschatf", si constata una strana parentela tra le idee della gioventù bündisch così come si è espressa in "Kameradschatf" e quelle dei giovani non conformisti francesi degli anni '30 che aderirono alle parole d'ordine patriottiche e federaliste, individualiste e comunitariste, pianificatrici e corporativiste.
Vi sono stati contatti tra i rappresentanti delle leghe della gioventù tedesca e i gruppi non conformisti francesi attraverso Harro Schulze-Boyssen (vecchio militante della Orden Joven Alemana che più tardi svolgerà un ruolo importante nell'Orchestra Rossa, direttore di "Planner", l'equivalente tedesco della rivista francese "Plans" diretta da Philippe Lamour, fu con Otto Abetz uno dei delegati tedeschi nel fronte unico della gioventù europea, creata per iniziativa dei gruppi francesi Plans e Ordre Nouveau).(23) Da parte sua, Ordre Nouveau mantiene contatti molto stretti con Otto Strasser, con il gruppo costituito dalla rivista "Die Tat" e sopratutto con la rivista "Der Gegner" ("L'avversario") (alla quale Louis Dupeux consacra un capitulo della sua tesi sul nazional-bolscevismo) animata da Harro Schulze-Boyssen e Fred Schmid, fondatore e capo della lega Il corpo grigio scissione della Deutsche Freischar.(24) Tuttavia i contatti personali non bastano a spiegare una tale convergenza: quello che mette in contatto i migliori elementi della gioventù tedesca e francese è stato il comune rifiuto del liberalismo e del totalitarismo e una comune aspirazione ad una evoluzione spirituale (o se si preferisce culturale) politica e socio-economica.
(trad. it. della seconda parte di Thierry Mudry, Movimiento de juventud e ideologia nacional revolucionaria bajo la Republica de Weimar, "Disidencias", sd, http://www.arrakis.es/~fsln/ale-5.htm)
Note
17) Hans Ebeling participa a campagne per altri dirigenti bündisch (Werner Lass e Karl Otto Paetel sopratutto) nelle riunioni di Freusburg (agosto 1927) e di Ommen in Olanda (agosto 1928) destinati a preparare la fondazione della lega mondiale per la pace. Questi incontri internazionali nei quali i giovani capi bündisch stabilirono contatti con rappresentanti dell'estrema sinistra dei popoli colonizzati, accelerarono la radicalizzazione delle leghe della gioventù (si noti che Hans Ebeling, Werner Lass e Karl Otto Paetel divennero poi figure di spicco del nazional-bolscevismo) e diedero luogo a Ebeling alla fondazione con il profesor Lenz nel gennaio 1930 della revista "Der Vorkampfer" di orientamento ultranazionalista e anti-capitalista ("Der Vorkampfer" adotterà elementi di analisi marxista, anti-imperialista e filo-sovietica).
18) Il movimento di Vitus Meller al quale parteciperà Theo Espers, è stato l'unico movimento nazional-bolscevico cristiano (gli altri erano indifferenti in materia religiosa o praticavano un ateismo aggressivo o si pronunciavano a favore di un neo paganismo germanico) impiantato negli ambienti cattolici (come mostra L. Dupeux il nazional-bolscevismo è stato un movimento maggioritariamente "protestante" legato alla tradizione di Arminius, Witukind e Lutero, anche se ciò non ha impedito alla cattolica Renania, regione di frontiera sensibile alle tesi nazionaliste tedesche di divenire, con Berlino e la Franconia, una piazza forte del nazional-bolscevismo).
19) "Kameradschatf" dedica ampi articoli ai processi contro il "Jungnationaler Bund, Deutsche Jungenschaft" e contro Niekisch e il "camerata Eberhard".
20) I nazional-socialisti rivoluzionari di Otto Strasser e i nazionalisti social-rivoluzionari di K.O. Paetel difendevano il medesimo punto di vista (nel suo aspetto spirituale più pagano germanico che cristiano).
21) Si veda: J. Pierre Faye. Lenguajes Totalitarios Hermann, Parigi, 1973, p. 22.
22) Secondo G. Mosse, il movimento della gioventù indipendente era indiscutibilmente "volkisch" ma il suo nazionalismo si opponeva al nazionalismo wilhelmiano ufficiale imperialista e sciovinista. Il suo nazionalismo era fondato sul Popolo e non sullo Stato, in luogo di essere aggressivo e espansivo era intensivo e introverso (G. Mosse, The Crisis of German Ideology, Schoken Books, New York, 1981, p. 179).
23) Ver: J. Louis Laubet del Bayle. Los no conformistas de los años treinta. Seuil, Parigi, 1969, p. 98.
24) J. L. Loubet del Bayle. op. cit., p. 113.
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